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Quaresima: camminiamo insieme nella speranza

di Vittoria Terenzi

- Fonte: Città Nuova

Mentre il mondo si stringe il preghiera attorno a papa Francesco, il pontefice ha fatto diffondere il suo annuale messaggio per la Quaresima. Un testo incentrato sul tema della speranza

Fedeli in preghiera, sotto la statua di Papa Giovanni Paolo II, al policlinico Gemelli, dove è ricoverato Papa Francesco. Roma, 25 febbraio 2025 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

«Gesù Cristo, morto e risorto, è il centro della nostra fede ed è il garante della nostra speranza nella grande promessa del Padre, già realizzata in Lui, il suo Figlio amato: la vita eterna (cf. Gv 10,28; 17,3)». Il messaggio per la Quaresima 2025 diffuso in questi giorni raggiunge ogni fedele ricordando quale sia la radice della vera speranza. Parole che risuonano con particolare intensità in questo momento in cui la Chiesa e il mondo si radunano in preghiera per papa Francesco. Gli occhi puntati sulle notizie che quotidianamente vengono comunicate con la giusta prudenza, il cuore sempre rivolto a Dio. Le notti trascorrono tranquille: secondo quanto riferisce la Sala Stampa Vaticana, papa Francesco riposa bene e, negli ultimi giorni, i medici sembrano cogliere un «lieve miglioramento»; anche se, «in considerazione della complessità del quadro clinico, sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi», si legge nell’ultima nota della Sala Stampa.

Da ogni parte del mondo, dai più piccoli ai più grandi, tutti pregano e inviano messaggi di affetto a papa Francesco, il quale «è informato sulle tante iniziative di preghiera che si stanno organizzando per lui», riporta Vaticannews, aggiungendo che «l’umore del Papa è buono».

In Piazza S. Pietro, a partire da lunedì 24 febbraio, i cardinali della Curia Romana si avvicendano nell’animazione della preghiera del Rosario alla quale i fedeli di tutto il mondo si uniscono in presenza e attraverso i media. Da ogni diocesi, delle chiese locali, la preghiera diventa un’unica voce del popolo di Dio, della Chiesa “in uscita” che rallenta un po’ il passo per camminare accanto al suo Pastore esaudendo la sua richiesta di sempre: «non dimenticatevi di pregare per me».

«In questa Quaresima, arricchita dalla grazia dell’Anno Giubilare, desidero offrirvi alcune riflessioni su cosa significa camminare insieme nella speranza, e scoprire gli appelli alla conversione che la misericordia di Dio rivolge a tutti noi, come persone e come comunità», si legge nel testo del messaggio per la Quaresima. «Insieme» è l’avverbio della sinodalità, è lo stile della Chiesa sempre in uscita, di ogni uomo e ogni donna chiamati ad abbandonare l’autoreferenzialità e ad abbracciare cammini inediti, ricorda il documento. «Camminare insieme significa essere tessitori di unità, a partire dalla comune dignità di figli di Dio (cf. Gal 3,26-28); significa procedere fianco a fianco, senza calpestare o sopraffare l’altro, senza covare invidia o ipocrisia, senza lasciare che qualcuno rimanga indietro o si senta escluso».

Il pensiero va subito «a tanti fratelli e sorelle che oggi fuggono da situazioni di miseria e di violenza e vanno in cerca di una vita migliore per sé e i propri cari», esodo che interpella ciascuno, che deve generare un desiderio di conversione. Abbandonare il proprio peccato, lasciare la comfort zone nella quale a volte si vive una vita troppo lontana da chi ha bisogno è l’appello rivolto a tutti. «Sarebbe un buon esercizio quaresimale confrontarsi con la realtà concreta di qualche migrante o pellegrino e lasciare che ci coinvolga, in modo da scoprire che cosa Dio ci chiede per essere viaggiatori migliori verso la casa del Padre», suggerisce papa Francesco.

«La Chiesa, madre e maestra, ci invita a preparare i nostri cuori e ad aprirci alla grazia di Dio per poter celebrare con grande gioia il trionfo pasquale di Cristo, il Signore, sul peccato e sulla morte, come esclamava San Paolo: “La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?” (1Cor 15,54-55)».

Guidati da questa luce, possiamo trovare e abbracciare la speranza, possiamo vivere con fiducia: «Grazie all’amore di Dio in Gesù Cristo, siamo custoditi nella speranza che non delude (cf. Rm 5,5). La speranza è “l’ancora dell’anima”, sicura e salda».

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