L’articolo esplora l’opera di Klaus Hemmerle, pubblicata postuma, Leben aus der Einheit, che raccoglie il frutto maturo del suo pensiero quale ouverture che segnala un nuovo inizio nel pensare «gli uni negli altri», secondo il ritmo trinitario di quell’amore consumato in unità che è Dio stesso vivente in mezzo a noi. L’Autore ripercorre innanzi tutto, in pochi tratti, il percorso intellettuale di Hemmerle alla luce dei temi della novità e dell’inizio, per cogliere in esso l’invito a un’ontologia che scaturisce dalla rivelazione di Dio Trinità in Cristo e la sua incarnazione nella storia. Identifica poi tre momenti della proposta di Hemmerle come altrettanti “movimenti” di una sinfonia dell’unità che trova il leitmotiv nel ritmo trinitario della reciprocità in un «Noi, che non dissolve l’io e il tu, ma li costituisce». Il primo movimento, in ascolto dei “segni dei tempi”, descrive il «fenomeno della nostra epoca»; il secondo, in chiave teoretica, delinea il dono e l’impegno alla “dilatazione dell’io penso” (moderno) ovvero «l’ingresso (dell’io) nello spazio della Trinità»; il terzo, infine, il “cammino” pratico che rende possibile questa novità, ovvero «ciò che viene dal Cielo, deve crescere dalla terra».
«Abbiamo parlato, in sostanza, di una cosa sola, e cioè della relazione trinitaria: tu in me, io in te. È questo il mistero. Se noi siamo l’uno nell’altro reciprocamente, noi siamo in Lui …