Lo stress che si vive in ambito lavorativo aumenta quando vi è un sovraccarico delle richieste esterne e non è possibile avere il controllo della situazione. Questo può provocare un disturbo acuto da stress o la “sindrome di burnout”, un processo nel quale un professionista precedentemente impegnato, si disimpegna dal proprio lavoro in risposta allo stress e alla tensione sperimentati sul lavoro.
Una strada per fronteggiare le avversità è quella di mantenere vitale la nostra mente, affrontare le situazioni critiche allenando i muscoli dell’intuito, della creatività, dell’apprendimento e dell’intelligenza emotiva!
Una via di prevenzione del disagio psicologico, secondo Ferdinando Pellegrino – psichiatra esperto in stress e burnout – è quella del fitness cognitivo-emotivo; un programma di allenamento per l’implementazione delle potenzialità cognitive ed emotive.
Pellegrino afferma che: «Quanto maggiore è il fitness cognitivo di un individuo, tanto più egli sarà in grado di affrontare le sfide della vita, di prendere decisioni, di gestire le situazioni complesse, di codificare nuove idee e punti di vista alternativi e di modulare il comportamento con assertività ed efficacia».
Lo sforzo principale è quello di cambiare le abitudini di vita; quando il comportamento diventa una routine, è complesso modificarla. Ci si abitua a lavorare in un certo modo e ad attivare un comportamento, evitando il cambiamento. La paura di cambiare che noi stessi alimentiamo con la nostra immaginazione tende a paralizzarci. Si può imparare ad oltrepassare i muri della zona di comfort, ad aprire un varco per uscire dagli schemi della quotidianità, sfidando i preconcetti, riconfigurando la situazione, utilizzando regole diverse.
L’allenamento cognitivo ed emotivo implica la possibilità di aprirsi al nuovo acquisendo competenze, riconoscendo il mondo emotivo, vedendosi diversi, immaginandosi rinnovati.
Un aspetto di questo allenamento riguarda l’incremento del “quoziente di vitalità”, cioè, la capacità di una persona di essere innovativa.
Il cervello umano fa tutto il possibile per semplificarsi la vita adottando modelli standard di percezione e azione. Con il tempo si acquisisce un’esperienza che definisce un serbatoio di schemi ricorrenti che la mente utilizza per gestire il quotidiano e che possono essere modificati attraverso scelte e azioni consapevoli. Le abilità cognitive possono essere rafforzate e migliorate favorendo un allenamento costante delle capacità di apprendimento, elaborazione, pianificazione e adattamento. Nell’interazione creativa con l’ambiente avviene una modificazione strutturale del cervello.
Un programma di fitness cognitivo efficace deve prevedere interventi mirati al rafforzamento della motivazione personale, all’innovazione, allo sviluppo. Un esercizio può essere quello di leggere dei libri di crescita personale, oppure, fare esperienze nuove, stimolare la mente. Un elemento da allenare è quello del “pensiero laterale” coniato dallo psicologo De Bono, espressione con cui si intende una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede un approccio particolare, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità che prevede concentrazione su una soluzione diretta al problema.
Non è possibile guardare in una direzione nuova rimanendo ancorati e fissi ai vecchi schemi; la lateralità sollecita la curiosità, invita ad esplorare nuove strade, a trovare nuove soluzioni ai problemi, ad intuire cosa è meglio fare senza inutili dispendi di energia. Implementare questa modalità di pensiero vuol dire essere creativi, il pensiero laterale aiuta a liberarsi dalle prigioni concettuali dando luogo a cambiamenti di atteggiamento e di pensiero.
Per quanto riguarda il fitness emotivo è necessaria una specifica metodologia, per esempio fare un percorso di autoconoscenza accompagnati da un professionista come uno psicoterapeuta. Questo genere di allenamento presuppone un’adeguata conoscenza del proprio mondo emotivo e lo sviluppo di abilità relazionali.
Il nostro cervello codifica, immagazzina, organizza e recupera informazioni in virtù del significato emotivo. L’integrazione delle funzioni emotive e cognitive consente di raggiungere elevati livelli di maturità e benessere. Alla base del fitness mentale Pellegrino individua tre aspetti: essere soddisfatti del presente, il rafforzamento dell’autostima, imparare ad essere “Response able”. La response ability è la capacità di rispondere in maniera ottimale a ciò che accade nel momento in cui accade.
Qualsiasi scelta, anche la più semplice, è espressione delle abilità emotive e razionali di un individuo. Anche le scelte che appaiono istintive in realtà riflettono anche il patrimonio cognitivo dell’individuo, la sua cultura e la sua storia. L’allenamento cognitivo ed emotivo può essere un fattore preventivo dello stress lavorativo: rafforzando la capacità di agire consapevolmente, si può imparare a scegliere e a perseguire le scelte con fermezza.
L’imprevedibilità della vita è conoscenza di chi naviga in questo mare: tenere il timone della nave verso una direzione è agire consapevolmente.