Rita Levi Montalcini diceva: «Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare».
Per plasticità cerebrale si intende la capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità attraverso l’attività dei propri neuroni che è correlata a stimoli ricevuti dall’ambiente esterno, in reazione a lesioni traumatiche e in relazione al processo di sviluppo dell’individuo. All’interno del cervello, le informazioni vengono trasmesse attraverso dei segnali elettrochimici, ciò permette la formazione di percorsi neurali necessari per lo svolgimento di tutte le attività che svolgiamo.
Cosa vuol dire concretamente? Il nostro cervello si modifica in base alle esperienze che facciamo, se c’è una lesione data per esempio da un ictus o da un trauma cranico nel processo di riabilitazione (fisioterapia, logopedia, ecc…) i circuiti neurali si riorganizzano, alcune aree assolvono le funzioni che sono state perse.
Allo stesso modo anche quando pensiamo cose nuove o facciamo esperienze nuove, nel cervello si attivano dei cambiamenti. Questo ci fa comprendere le infinite potenzialità della persona, allo stesso tempo non bisogna sottovalutare che ci saranno circuiti neurali percorsi per tanti anni che saranno forti e facilmente ri-percorribili (atteggiamenti, pensieri-emozioni, comportamenti). Infatti, può accadere che quando siamo particolarmente stressati sia più facile ritornare in vecchie abitudini, consapevoli che atteggiamenti dettati dalla volontà intenzionale o da esperienze vissute hanno già creato o possono creare nuove strade percorribili dentro di noi.
Una volta che si definiscono, questi percorsi neurali verranno utilizzati per assimilare informazioni ed abitudini sempre più radicate nel cervello. La ripetizione di un certo comportamento, atteggiamento o pensiero rinforza la connessione sinaptica, ciò spiega la potenza dell’allenamento; più si ripete qualcosa, più forti saranno le connessioni. Le esperienze plasmano la struttura del cervello e creano la mente, la quale definisce ciò che siamo.
Quindi, la plasticità è il modo in cui gli individui creano, modificano le connessioni neurali in risposta alla propria esperienza. Alcuni studi recenti suggeriscono che l’attività fisica e l’esercizio fisico intenso, in particolare i balli di coppia, possono potenzialmente rallentare la progressione di alcune malattie neurodegenerative. È sempre utile imparare cose nuove, una nuova lingua, uno strumento musicale, a qualsiasi età: ciò può potenziare la capacità di fronteggiare il cambiamento e le avversità.
La neurogenesi è il risultato del fare esperienza, qualsiasi variazione dei processi psicologici e cognitivi apporta modificazioni alle funzioni e alle strutture del cervello stesso. Questa nostra caratteristica è anche alla base del processo di psicoterapia o dei percorsi di crescita personale: il cambiamento è possibile!
Allenare quotidianamente la mente consente di mantenere una certa flessibilità emotiva, sviluppare la creatività e organizzarsi più adeguatamente per affrontare le sfide della vita.