Verso Assisi 2011

Il segretario di Stato Tarcisio Bertone e Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, tracciano la mappa dell'incontro che celebrerà il XXV di quello storico del 1986
Spirito di Assisi
Sono trascorsi venticinque anni da quella fredda giornata autunnale di fine ottobre 1986, quando leaders religiosi di tutto il mondo si trovarono attorno a Giovanni Paolo II a pregare per la pace. Fu, senza dubbio, uno dei gesti più profetici del papa polacco, uno di quei momenti che riscrivono la storia in un ‘prima’ e in un ‘dopo’. Giovanni Paolo II aprì una nuova strada con quella giornata, che aveva lasciato più d’uno, anche all’interno della Chiesa cattolica, col fiato sospeso.

 

«Siamo andati in pellegrinaggio ad Assisi disse due giorni dopo papa Woityla accomiatandosi dai leaders delle diverse tradizioni religiose – perché siamo tutti convinti che le varie religioni possono e devono contribuire alla pace[1]».

 

Ancora nel 1994 e nel 2002 il papa polacco ebbe il coraggio di convocare un momento di preghiera, riflessione e digiuno per la pace, nei Balcani, prima, e dopo le Torri Gemelle, all’inizio del nuovo millennio.

 

Benedetto XVI si sta preparando al suo "pellegrinaggio" ad Assisi che si svolgerà il 27 ottobre. Il mondo è cambiato dal 1986 e, pure, dal 1994 e, in un certo senso, anche dal 2002. Cambia, quindi, anche la prospettiva di Assisi, come dimostra il tema proposto per il XXV – "Pellegrini della verità, pellegrini della pace" – che sottolinea come non si possa prescindere dalla ricerca della verità se si vuole contribuire ad una pace vera. La scelta di Benedetto XVI è acuta, oltre che intonata al suo Pontificato, che si sta scandendo proprio attraverso la ricerca autentica della Verità. Qui sta la chiave anche del dialogo fra fedeli di diverse religioni nella prospettiva di papa Ratzinger. La verità, inoltre, richiama l’immagine della luce, un simbolo comune a tante tradizioni religiose e che Benedetto XVI ha ripreso più volte, affermando la «necessità che tutti coloro che credono in Dio cerchino insieme la pace, tentino di avvicinarsi gli uni agli altri, per andare insieme, pur nella diversità delle loro immagini di Dio, verso la fonte della luce. È questo il dialogo interreligioso[2]».

 

Lo stile dell’evento, come hanno spiegato in questi giorni il card. Bertone ed il card. Tauran, non si scosterà troppo da quanto avevano proposto i tre avvenimenti precedenti. Resteranno centrali tre momenti ormai tipici dei veri incontri di dialogo fra credenti di diverse tradizioni: la riflessione e, quindi, il silenzio, il dialogo e la preghiera. Una preghiera «intesa come dialogo di ogni credente con Dio o con l’Assoluto, ciascuno secondo la propria tradizione religiosa o la sua ricerca della verità[3]», ha sottolineato il card. Tauran.

 

Ma c’è una novità, che parla di come sia cambiato il mondo e di come la ricerca della verità e l’impegno alla pace non siano appannaggio solo dei credenti, da qualsiasi tradizione provengano. Lo ha messo in evidenza il card. Bertone nel presentare Assisi 2011. «La costruzione della pace – scrive in proposito il segretario di Stato – è una responsabilità di tutti»[4]. Anche chi non crede o "fa fatica a credere" può avere un ruolo positivo per la religione, evidenziandone "degenerazioni o inautenticità" che non avvicinano, ma allontanano da Dio. Quindi tra gli invitati ad Assisi il prossimo 27 ottobre saranno presenti anche "personalità del mondo della scienza e della cultura che si definiscono non religiose"».

 

Il dialogo, dunque, si allarga, coinvolgendo davvero tutti coloro che desiderano camminare insieme nel pellegrinaggio verso la verità per lavorare al grande cantiere planetario della pace.



[1] Giovanni Paolo II, Discorso ai leaders religiosi, Città del vaticano 29 ottobre 1986.

[2] Benedetto XVI, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica riguardo alla remissione della scomunica dei quattro vescovi consacrati dall’Arcivescovo Lefebvre., 31 marzo 2008.

[3] Card. Jean Louis Tauran, L’incontro di Assisi tra riflessione e preghiera, Osservatore romano 4/5 luglio 2011. http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/text.html#4

[4] Card. Tarcisio Bertone, Il significato di un cammino. Da Assisi 1986 ad Assisi 2011, Osservatore Romano, 3 luglio 2011

 

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons