Un fenomeno chiamato Ivica Kostelic

Lo sciatore, fratello della fenomenale Janica, in meno di un mese ha conquistato sei vittorie in Coppa del Mondo. E le gare continuano…
Ivica Kostelic

Sino a un mese fa, Ivica era soltanto il fratello di Janica. Bravissimo lui, fenomenale lei. Non gli erano bastati un titolo mondiale e tre argenti olimpici per scrollarsi di dosso un’etichetta sempre più scomoda. Impresa quasi impossibile, del resto, se come sorella hai una ragazza capace di vincere tutto. Limitandoci ai successi più importanti (l’elenco è davvero lungo) ricordiamo quattro ori olimpici, due iridati e tre edizioni della Coppa del Mondo. Il tutto, lasciando l’attività a soli ventiquattro anni, per colpa di una serie di malanni divenuti col tempo insostenibili (tra i quali un brutto problema alla tiroide).

 

Janica e Ivica, Ivica e Janica, fratelli di Croazia e figli di Ante, il loro celebre padre-allenatore. Famiglia di campioni, i Kostelic, capaci di attirare l’attenzione del Paese su di uno sport, lo sci alpino, prima quasi assente dalle cronache nazionali. Un esempio? Lo slalom speciale di Zagabria, divenuto dal nulla uno degli appuntamenti di Coppa del Mondo più attesi del calendario, con decine di migliaia di spettatori assiepati lungo il tracciato.

 

Merito di Janica e Ivica ma anche, se non soprattutto, di Ante. Perché se da un lato “il materiale umano” a disposizione era di prim’ordine, dall’altro papà Kostelic ha costruito i successi dei figli sottoponendosi a sacrifici non da poco. In giro per le piste di mezzo mondo, a spese proprie, per insegnare loro a disegnare meglio una curva, ad eseguire alla perfezione un salto, a lasciar scivolare gli sci il più velocemente possibile. Anni di sacrifici, ripagati dai successi dei figli. Inizialmente, però, soltanto di Janica, per diverse stagioni autentica dominatrice del circo bianco femminile.

 

Ivica, seppur capace di ottenere grandi risultati, era sempre rimasto all’ombra della sorella. Dal gennaio scorso, però, non si può più dire la stessa cosa. Perché in un solo mese (o meglio, in ventun giorni), il 31enne di Zagabria ha conquistato sei vittorie in Coppa del Mondo (in tre diverse specialità) ipotecando il successo nella classifica generale. Seicento punti per rimandare al mittente le velleità dei vari Svindal, Janka o Cuche (autentici fenomeni del circo bianco) e issarsi definitivamente nell’olimpo dei campioni. E probabilmente, il bronzo conquistato mercoledì nel Super-G iridato di Garmisch-Partenkirchen rappresenta solo l’antipasto: venerdì c’è il gigante, domenica il tanto amato slalom. Dovesse vincere ancora, Janica dal parterre inizierà ad essere riconosciuta come la sorella di Ivica…

 

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