Tutto il dramma in uno scatto

La mostra del più importante premio internazionale di fotogiornalismo, il World press photo, non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo
migranti

Quella immagine sgranata in bianco e nero, che ritrae un uomo dall’espressione atterrita e con le mani protese verso altre braccia per far passare un bimbo attraverso il filo spinato, dice da sola il dramma dei migranti che nel 2015 si è imposto prepotentemente, fino ad oggi, sull’attualità. È stata scattata a Roske, in Ungheria, al confine con la Serbia, il 28 agosto, ed è stata premiata come foto dell’anno nella categoria Spot News dell’annuale World Press Photo 2016. Si intitola Hope for new life. L’autore è l’australiano Warren Richardson, un fotografo freelance che attualmente vive a Budapest.

 

Ha raccontato così come ha scattato la foto: “Ero accampato con i rifugiati da cinque giorni sul confine. Un gruppo di circa 200 persone è arrivato, posizionandosi sotto gli alberi lungo la linea di recinzione. Prima sono passate le donne e i bambini, poi i padri e gli uomini anziani. Devo essere stato con questo gruppo per circa cinque ore, giocando al gatto e il topo con la polizia per tutta la notte. Non ho utilizzato il flash perchè altrimenti la polizia avrebbe potuto vedere quelle persone. Ho scattato la foto grazie alla luce del chiaro di luna”.

 

Francis Kohn, presidente della giuria, e caporedattore di fotografia dell’agenzia di Afp, ha così commentato l’immagine vincitrice: “Quando all’inizio abbiamo guardato questa foto abbiamo subito capito che era un’immagine importante. Il suo potere stava nella sua semplicità, in particolare nel simbolismo del filo spinato. Rappresentava quasi tutto quello che si può esprimere visivamente rispetto a ciò che sta accadendo con i rifugiati. Penso che sia una foto classica, ma senza tempo”. Questa, e molte altre immagini degli avvenimenti più emblematici e importanti dell’anno trascorso, costituiscono la mostra del Premio World Press Photo, uno dei più rilevanti riconoscimenti nell’ambito del fotogiornalismo.

 

La mostra, suddivise in varie categorie, non è soltanto una galleria di immagini sensazionali, ma è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo. Il suo carattere internazionale, le centinaia di migliaia di persone che ogni anno nel mondo la visitano, sono la dimostrazione della capacità che le immagini hanno di trascendere differenze culturali e linguistiche per raggiungere livelli altissimi e immediati di comunicazione.

 

Da 59 anni, una giuria indipendente, formata da esperti internazionali, è chiamata ogni anno, ad esprimersi su migliaia di domande di partecipazione inviate alla Fondazione di Amsterdam da fotogiornalisti provenienti da tutto il mondo. Per questa edizione le immagini sottoposte alla giuria del concorso World Press Photo sono state 82,951 immagini, inviate da 5.775 fotografi di 128 nazionalità. La giuria, che ha suddiviso i lavori in otto categorie, ha premiato 42 fotografi provenienti da 21 paesi: Australia, Austria, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, Iran, Italia, Giappone, Messico, Portogallo, Russia, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svezia, Svizzera, Siria, Turchia e Stati Uniti.

 

World Press Photo 2016, Roma Museo di Roma in Trastevere dal 29 aprile al 29 maggio 2016.

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