21 marzo, primo giorno di primavera, gli animali si risvegliano, la natura rinasce. Il 21 marzo è stato scelto da Libera come giornata per ricordare tutte le vittime delle mafie, dai nomi noti a quelli che magari quasi nessuno ha mai sentito o di cui nessuno si ricorda. La chiamano Giornata della memoria e dell'impegno perché le vittime delle mafie non vengano dimenticate e perché ciò che è successo a loro non succeda più. Mi piacerebbe porre l'attenzione sulla data: il primo giorno di primavera, lo stesso giorno in cui la natura rinasce. Penso possa essere il giorno della rinascita anche per noi, per ricordare a noi stessi e ricordarci l'un l'altro che la mafia e la criminalità organizzata in generale non sono un affare solamente di magistrati poliziotti e giornalisti che sono in prima linea e che non sono loro da soli a doverla combattere ma che ciascuno di noi nel suo piccolo deve fare la sua parte.

Questo avviene quando ciascuno di noi fa il proprio dovere senza cercare scorciatoie, senza provare a guadagnare di più con uno sforzo minore perché un risultato grande chiede sforzi grandi. Senza abbassare lo sguardo davanti a nessuno. Se ciascuno di noi facesse così, la mentalità della mafia non troverebbe terreno su cui attecchire, non avrebbero gente da minacciare e piano piano verrebbe meno. Possiamo rinascere anche noi oggi e permettere al nostro Paese di rinascere e di lasciarsi alle spalle un problema così grande che lo affligge da così tanti anni: facendo ciascuno il proprio dovere, senza scorciatoie, senza abbassare lo sguardo di fronte a nessuno.
Buona Giornata della memoria e dell'impegno, con l'augurio che per tutti noi e per l'Italia sia un giorno di rinascita.

Chiara Gigliotti – Milano