Quel videogioco violento e volgare…

L'esperienza di un ragazzo di Verona, che ha deciso di buttare un videogame alla moda, ma contrario ai suoi principi
Bambini ai videogiochi

Volevo comprare un gioco molto conosciuto, così sono andato al mercato e l’ho comprato. Arrivato a casa l’ho installato subito e ho cominciato a giocare. Ma mentre lo provavo non riuscivo a divertirvi. Anzi, mi sentivo male (non fisicamente), perché c’erano tante cose volgari e brutte che mi faceva avere la coscienza sporca.

 

Sono stato molto agitato, finché ho deciso di disinstallare il gioco e buttarlo via. Non so cosa mi abbia spinto a farlo, ma da quel momento ho sentito che si era cancellato quel peso che mi sporcava il cuore.

 

Però restava un problema: mio fratello non voleva buttare il gioco perché, mi diceva, «abbiamo speso 19,99 euro per niente», e si è arrabbiato con me. Io continuavo a dirgli che c’era in gioco il nostro amore e non i soldi, ma lui sembrava non capiva.

 

Adesso, però, non mi pento di quanto ho fatto, anzi ne sono felice e lo è anche mio fratello: il giorno seguente abbiamo ricominciato a volerci bene. Bisognava però ancora comunicare tutto questo al papà: come spiegarglielo? La mamma era pronta a farlo, ma al mattino seguente, appena sveglio, sono andato accanto a mio papà che era ancora a letto e gli ho detto tutto.

 

Con mia grande gioia mi ha ringraziato perché ho trovato il coraggio di farlo personalmente e gli ho spiegato il motivo. 

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