Nuovi tasselli per la Galleria

Alle ultime battute il restauro dei mosaici del pavimento: un lavoro portato avanti interamente da giovani restauratori, in maggioranza donne, sotto gli occhi di cittadini e passanti
mosaici galleria milano

Il cantiere ha aperto a maggio. Di buon mattino si sono montate tante protezioni su altrettante zone del pavimento della Galleria Vittorio, e nel recinto mani esperte di una ventina di giovani hanno iniziato a lavorare i tasselli del pavimento. Il mosaico della famosa Galleria aveva bisogno di una revisione. E così, tassello dopo tassello, sono stati revisionati, curati, sostituiti. I lavori sono iniziati dopo sei anni di progettazione e due bandi pubblicati nel 2008 per trovare uno sponsor privato, andati entrambi deserti: i fondi – 1.970.000 euro – alla fine li ha messi tutti Palazzo Marino.

 

Così il cantiere ha preso piede e gli esperti lavorano in vetrina, perché – come spiega l’architetto Pasquale Mariani Orlandi, capo del progetto – «Volevamo far vedere i lavori a tutta la città». Ed è così, perché davvero tutti possono vedere il lavoro certosino effettuato su ogni tassello, stuccato e fissato con una pasta a base di cemento dello spessore di 3 centimetri, di misura 2,5 centimetri di lato. Il marmo arriva da una cava in Veneto. «Questo – spiega l’architetto – è un restauro conservativo: non sono state cambiate tutte le tessere, ma solo quelle deteriorate. Così abbiamo voluto un marmo con le caratteristiche di quello preesistente». E continua: «La ricerca è stata tutt’altro che facile. Non abbiamo scelto un materiale simile per poi tingerlo, ma un marmo che già al naturale fosse giallo reale o giallo Siena, per accordarlo al vecchio. Stesso discorso per il rosso Verona e il nero assoluto, i più difficili da trovare».

 

I venti restauratori del cantiere sono affiancati da sei esperti che operano in laboratorio e da una decina di progettisti. Si lavora su tre turni, due diurni e uno notturno. Il notturno ha subito alcune sospensioni a causa dei rumori, ma poi è ripreso per ricollocare i rosoni: i telai sono stati infatti raddrizzati e riverniciati, i “petali” in polimetricolato laterali invece sono stati sigillati. «Saranno riposizionati già assemblati, con una lamina sotto la grata – spiega Orlandi Mariani – per raccogliere la sporcizia». I restauratori – più donne che uomini, tutti under 40 – intervengono sui tasselli segnati da una X rossa. La L rossa, invece, indica le fughe da rifare. Sono 16 le aree su cui si è intervenuti compreso l’Ottagono, dove i lavori sono attualmente i corso. Sei aree invece saranno oggetto di restauro nei portici meridionali e settentrionali. «I lavori sono stati eseguiti a fasi, per non danneggiare i negozi», dice Orlandi Mariani, e per non bloccare il passaggio nel Salotto, che risale al 1865. Gli interventi dovrebbero essere completati per Sant’Ambrogio.

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