Nasce “l’ospedale di giorno”

Al Gaslini di Genova si punta su day hospital e migliore organizzazione per ridurre i ricoveri dei piccoli pazienti
ospedale di giorno gaslini genova

In termini tecnici è chiamato “l’Ospedale di giorno”, ed è costituito da una serie di ambulatori e sale con giochi adatte ai bambini e attrezzate per il day hospital. È stato realizzato con un investimento di trenta milioni, per la metà finanziato da donazioni private e per l’altra da un contributo dello stato. È tutto nuovo, questo padiglione, e soprattutto è a misura di bambino e famiglia ed è stato realizzato nell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova.

Il nuovo padiglione di 5.650 mq, è stato realizzato con particolari accorgimenti: dai colori delle pareti e dell’arredamento agli angoli per il gioco, dalle ludoteche fino alle aree relax, con il wi-fi gratuito. Sarà possibile accedere anche al prestito di libri e riviste. La scelta del legno e del vetro è stata fatta per dare luminosità agli ambulatori. Fiore all’occhiello del nuovo padiglione sarà l'accoglienza, che prevede la presa in carico di tutta la famiglia e l'assistenza multiculturale e multireligiosa. A settembre verrà effettuato il trasloco delle attrezzature dagli ambulatori e dal vecchio ospedale, mentre l'inaugurazione è stata fissata per il 2 di ottobre.

Il direttore dei servizi qualità e staff, Ubaldo Rosati, ha spiegato che l'ospedale di giorno «promuove il cambiamento da una logica che favoriva l'ospedalizzazione ad una che prevede il ricovero solo per i casi in cui è assolutamente indispensabile. Ora si avvia la riorganizzazione totale del Gaslini e l'Ospedale di giorno starà accanto alla ricerca, all'emergenza e ai ricoveri». In tema di sanità, l’assessore regionale alla salute Claudio Montaldo spiega: «Per migliorare l’organizzazione ospedaliera e far fronte alle necessità dei pronto soccorso serve che i pazienti vengano dimessi anche il sabato e la domenica. È l'unico modo per non interrompere il ciclo ordinario di chi si dirige al pronto soccorso e ha bisogno di essere ricoverato, ma non viene preso in carico perché i letti non sono disponibili, in quanto non si svuotano fino al lunedì. Sarebbe un fatto molto importante – ha affermato Montaldo – che migliorerebbe l’organizzazione degli ospedali e la gestione dei flussi ordinari. Il sabato e la domenica nei pronto soccorso le richieste di bassa complessità diminuiscono, mentre restano quelle dei pazienti con problemi più complessi che non riescono però ad accedere ai reparti».

Secondo Montaldo si deve lavorare su due fronti: «da un lato sul tema dell’organizzazione ospedaliera, dall’altro su quello dell’appropriatezza, attraverso medici di famiglia associati o strutture ambulatoriali in grado di rispondere alle esigenze della popolazione durante i cinque giorni settimanali, ma per un tempo più lungo nella giornata, magari dieci ore, per intercettare quelle fasce della popolazione che per problemi di lavoro o altri non riescono a ricorrere al medico di famiglia».

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