Musica

Grilex, il rapper che canta a Dio

«Io non voglio una vita di mediocrità, voglio una vita di santità». Intervistiamo il cantante su temi come l’incontro personale con il Signore, la sessualità dei giovani e la prospettiva dell’amore

Guillermo Esteban, conosciuto artisticamente come Grilex, è un giovane madrilenio, 26enne. Studia Magisterio (la facoltà spagnola per diventare docente) e segue un corso di radioterapia e dosimetria. Oltre a questa sua passione, a cui vorrebbe dedicarsi professionalmente, Grilex è un cantante di rap, una delle massime figure di riferimento del rap cattolico.

Ci troviamo a Valencia, in Spagna, dove è andato a cantare e a condividere la sua testimonianza. Grilex si dedica a evangelizzare, portando la Parola di Dio ovunque va. La sua priorità sono i giovani, è stare vicino alle persone di strada, ed empatizzare con le loro emozioni e sofferenze. Una strada che lui conosce bene, perché prima di scoprire questa vocazione missionaria, Guillermo era un ragazzo che passava molte ore fuori di casa. La sua musica era piena di rabbia, di odio e di distruzione, era lontano da Dio, dalla Chiesa e addirittura dalla sua famiglia, ed era diventato un persecutore dei cristiani.

«Stavo vivendo una vita in cui ero morto, non sentivo nulla, ero indifferente a tutto», ci racconta. Fu il trovare l’amore del Signore quello che cambiò il corso della sua vita e lo aiutò a rialzarsi. Guillermo ha lasciato indietro quei testi offensivi e dispregiativi che lo avevano portato fugacemente alla fama e ha cominciato a convertire le sue lettere a Dio in canzoni di rap. Sicuramente non è stato semplice, ma «il cammino del cristiano è così bello che vale la pena vivere questa avventura», afferma convinto.

Durante l’intervista, Grilex ci ha condiviso la sua esperienza personale, e partendo da essa e dal suo contatto con la realtà, abbiamo parlato di come affronta la società di oggi, in particolare i giovani, i temi essenziali della vita quotidiana come il lavoro, la sessualità, il vuoto interiore o la gioia. «La gioventù non è persa, e disorientata», assicura il cantante, che trasmette anche un messaggio di speranza: «Lo Spirito Santo sta agendo nei giovani in modo spettacolare, e a poco a poco sta nascendo qualcosa piena di luce». Precisamente a loro è dedicato il suo primo libro in uscita, nel quale approccerà tutte queste tematiche.

Il rapper ha un’idea chiara: servono cristiani che cadano e mangino polvere, ma che dopo si sentano sollevati dalla misericordia di Dio, che gli tira fuori dal buio, «perché un cristiano che vive tra le nuvole è molto difficile che possa aiutare le persone che vivono sulla Terra», precisa. Per lui «c’è sempre un ristoro se si lascia entrare Dio in sé», perché ha capito che «il diavolo conosce il tuo nome, ma ti chiama per il tuo peccato, e Dio conosce il tuo peccato ma ti chiama col tuo nome».

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