Mercosur in espansione

Il Brasile dice sì al Venezuela

Il Mercosur ha fatto un importante passo avanti nel suo ampliamento. Il Senato brasiliano ha dato il via libera alla richiesta venezuelana di far parte del Mercato comune del sud, oggi costituito da Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. Si tratta di una vero successo del presidente brasiliano Lula, dato che non è stato facile ottenere il voto positivo della Camera alta – giunto infatti con un anno di ritardo. Nato nel 1991 con la firma del Trattato di Asunción, il Mercosur costituisce, pur con i suoi limiti, il più avanzato processo di integrazione regionale dell’America Latina. E questo sebbene si tratti di un’unione doganale imperfetta, nonostante le velleità di voler approdare a una moneta unica e alla coordinazione delle politiche macroeconomiche. Attualmente il Mercosur include in qualità di associati anche la Bolivia e il Cile. Ma è emblematico che il tutto sommato "lontano" Venezuela, in realtà parte dell’emisfero nord, sia giunto prima all’appuntamento con questo blocco regionale. Sono infatti ancora numerosi gli ostacoli: ad esempio la Costituzione impedisce alla Bolivia di vendere gas al Cile, oltre all’annosa questione dell’accesso boliviano al mare. Col Venezuela, il Mercosur acquisisce un peso come blocco dotato di importanti riserve energetiche – al largo dell’Atlantico, in acque brasiliane, è stato scoperto un giacimento di petrolio da 50 o forse 80 miliardi di barili – ma anche di risorse vitali come l’acqua dolce. Il mercato comune si estende così ad altri 40 milioni di abitanti dell’America del Sud. Resta da attendere l’approvazione del parlamento del Paraguay per concludere il processo di ingresso al Mercosur.

(AB_Ciudad Nueva_Argentina_2009/12/16)

 

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