Le 7 vite di Punto e quella unica di Manuela

Episodi di malasanità in chiave ironica. Una gattina curata in un pronto soccorso a spese della collettività
Gatto

Questa è la storia di Punto, una storia tremenda ma per fortuna a lieto fine. È una storia che racconta appunto di Punto, una gattina, che in un afoso sabato pomeriggio di agosto ‒ in una città di mare all’estremo ponente ligure ‒ cade dal quinto piano. La proprietaria e la figlia assistono spaventate, scendono le scalale di gran fretta raccolgono punto e la cosa più ovvia è cercare un veterinario per vedere se ci sono fratture o lesioni interne. Ad agosto ‒ in una città di mare all’estremo ponente ligure ‒  il sole batte talmente a picco che non concede nemmeno un filo d’ombra, come nemmeno si trova l’ombra di un veterinario. Tutti al mare sono! Disperate mamma e figlia si guardano attorno e addivengono alla conclusione ovvia: telefonare al 118 ma pare eccessivo, come pure all’auto medica. No la soluzione c’è: l’amico medico che lavora al pronto soccorso, può essere di aiuto. La mia gattina è caduta dal quinto piano posso portartela? Certamente vieni, le cronache raccontano che nemmeno in sala d’attesa c’era l’ombra di un malato. Un’ecografia è questione di un minuto per dirle che il gatto stava bene e tutto è finito lì. Qualcuno a fatti accaduti sentenzia che l’ospedale è una struttura pubblica, per animali bipedi e non quadrupedi. Il medico ribatte che c’era nessuno. Che se la sala d’aspetto fosse stata piena non l’avrebbe fatto. E che poi un’ecografia sono dieci secondi. Va be finiamo qui la storia vera accaduta in Liguria nell’estate del 2015. E va be riguardo a Punto mettiamoci un punto e andiamo a capo.

 

Ma l’altra settimana ero in una struttura privata per una risonanza magnetica al mio povero ginocchio sinistro. Aspetta che ti aspetta e non mi chiamano. Stai a vedere che dentro ci sarà un cavallo. Domande più che ovvie, ma poi è uscita Manuela un’arzilla vecchietta in stampelle pregandomi di scusarla per il troppo tempo impiegato. Sarà ma capitano tutte a me, anche questa. Mangiando una bruschetta gustosissima, di quelle che ti tirano davvero su, mi si è staccato un dente dal ponte. Stessa scena nello studio dentistico aspetto il mio turno. Per la verità avrei un po’ di fretta ma di là il trapano sibila alla grande. E mi aggiunge nervoso a quello che già detengo. Mi domando non è che ci sarà dentro un elefante del Circo Orfei? Scusate le mie debolezze ma dopo la vicenda di Punto io mi sono adeguatamente preparato. Finalmente tutto tace ed esce una graziosa bimbetta che mi sorride assicurandomi che non ha nemmeno sentito un briciolo di male. Nemmeno il Punto dell’anestesia! E va bene. Insomma non me ne vogliano gli animalisti, ma a dire il vero mi ha un po’ indignato che in un ospedale pubblico dove dovrebbero avere accesso persone ammalate vengano fatte ecografie a Punto. Certamente la gattina ha tutto il diritto di essere curata ci mancherebbe, ma che proprio a spese della sanità pubblica che è già un disastro, mi pare un po’ vergognoso. Ora raccontano le cronache che la Guardia di Finanza tra Imperia e Sanremo, ha compiuto perquisizioni alla sede dell'Asl 1 e in varie abitazioni e uffici, un'operazione che coinvolge oltre trenta persone accusate a vario titolo di corruzione e peculato: l'ipotesi è che venissero alterate le liste d'attesa per esami clinici per favorire amici e parenti, prolungando invece l'attesa per tutti gli altri cittadini che avevano regolarmente prenotato presso il Cup. Secondo le indagini, venivano pilotate le liste di attesa per esami medici a vantaggio di amici, vidimavano fatturazioni per prestazioni non svolte ai centri convenzionati, usavano le strutture sanitarie pubbliche a fini personali. Ma anche qui mettiamoci un Punto. E speriamo in meglio.

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