La speranza dalle Scritture

«Perché avete paura?» (Mc 4,40) è il tema dell'edizione 2012 del festival Biblico di Vicenza (dal 18 al 27 maggio). In programma mostre, convegni, momenti di dialogo interrreligioso
Bassorilievo di Santo Domingo

«È importante, in un momento di crisi come questo, che ci si fermi a pensare e riflettere. È il pensiero, la riflessione, il primo grande risultato di questo festival che sono orgoglioso di ospitare nella nostra città»: così ha esordito il sindaco Achille Variati in occasione della presentazione ufficiale del festival Biblico di Vicenza, organizzato dalla Società San Paolo e dalla diocesi, che prende il via in questi giorni nella città veneta.
 
Si è giunti all’ottava edizione di un’iniziativa, partita timidamente e quasi in sordina, che nel corso degli anni, con grande sorpresa degli stessi organizzatori, ha assunto la rilevanza di un avvenimento di primo piano a diversi livelli. Pochi numeri su quanto si prevedeavverrà nella settimana dal 18 al 27 maggio bastano per dare un’idea dell’importanza che il festival si è ormai ritagliato: 14 città coinvolte, 10 giorni di eventi, 140 appuntamenti, 10 mostre, 200 realtà coinvolte, 120 ospiti protagonisti, dei quali 20 dall’estero, 3 diocesi interessate, quasi 50mila i partecipanti ai vari momenti.
 
Come ogni anno il tema del festival è preso dalle Scritture. Quanto mai attuale il tema scelto per quest’anno: “«Perché avete paura?» (Mc 4,40) La speranza dalle Scritture”.
 
L’evento vicentino ha acquistato un respiro sempre più internazionale con la partecipazione di personaggi di primissimo rilievo. Lo scorso anno alla conclusione è intervenuto Lech Walesa. Quest’anno il carattere internazionale del festival viene sottolineato da numerose e autorevoli presenze straniere: Zygmunt Bauman, il noto sociologo teorico della «società liquida»; il poeta bosniaco Abdulah Sidran, più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura; il cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong; Mordechay Lewy, ambasciatore dello Stato di Israele presso la Santa Sede; Dan Bahat, archeologo israeliano di fama mondiale; suor Helen Prejean, suora americana impegnata contro la pena di morte (ispirò il film “Dead Man Walking”, vincitore di 4 premi Oscar).
 
La settimana vicentina si è progressivamente imposta come un forum privilegiato di dialogo fra fede e cultura. Lo dimostrano quest’anno momenti come la serata inaugurale, che si terrà giovedì 24 maggio nella cattedrale di Vicenza, dove il priore della Comunità di Bose, Enzo Bianchi, dialogherà con Ferruccio De Bortoli, direttore del “Corriere della Sera”, su “La speranza dalle Scritture: magistero di Parola e di testimonianza di Carlo Maria Martini”, in una serata dedicata all’arcivescovo emerito di Milano, grande amante e diffusore delle Sacre Scritture.
 
Domenica 27 maggio, inoltre, il ministro per l’Integrazione e la Cooperazione internazionale Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, parlerà con Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristiana”, sul tema “Ero straniero e mi avete ospitato. Le paure e le speranze dei nuovi italiani”.
 
Novità assoluta del festival 2012 sarà il focus sulle terre bibliche “Linfa dell’ulivo”, organizzato dall’Ufficio pellegrinaggi della diocesi di Vicenza, che dal 24 al 26 maggio riunirà – sempre nel capoluogo berico – esperti, studiosi, storici, archeologi dei territori interessati dalla Bibbia (dalla Turchia fino all’Iraq) per analizzare le scoperte più significative, i ritrovamenti, le indagini storiche e storiografiche riguardanti la Scrittura, le sue terre e la sua storia.
 
Il Festival ha acquisito anche la capacità di presentare la Bibbia secondo una pluralità di linguaggi. Come negli ultimi anni, anche nei prossimi giorni si svolgeranno concerti di primissimo piano. Fra gli eventi musicali e artistici, nell’edizione 2012 avrà un particolare rilievo il concerto di Roberto Vecchioni, che porterà in piazza dei Signori il suo tour “I colori del buio”. Infine, sono previste quattordici esposizioni fra cui spicca la mostra per l’infanzia “La paura e la speranza. I colori delle emozioni”, in collaborazione con la Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede (Vi), con 95 opere originali di illustratori da diverse parti del mondo.
 
Seguendo la tradizione degli ultimi tre anni, la rivista “Città Nuova” e il movimento dei Focolari sono stati chiamati ad animare un evento interreligioso che quest’anno si svolgerà il 20 maggio, con una tavola rotonda che porta a Vicenza ebrei, cristiani e musulmani di Terra Santa e Stati Uniti. Saranno sei testimonianze di vite vissute sulla paura e sulla decisione di aprirsi a vie di speranza per questa e per future generazioni.
 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Perché i focolarini non votano

Diario di un viaggio in Congo

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons