Formigoni accelera. Elezioni a dicembre

Con l'assessore all'ambiente indagato per corruzione sono ad oggi quindici i politici nel mirino della magistratura. Intanto il Pdl fa le prove delle primarie
Pirellone a Milano

Continuano a cascare come le mosche nel miele, gli assessori e i consiglieri della giunta Formigoni. Mentre sono in corso accertamenti della magistratura sul nuovo indagato per corruzione, il quindicesimo, Marcello Raimondi, assessore all'Ambiente, il governatore di Palazzo Lombardia fa sapere che entro lunedì intende dar vita alla nuova giunta. Il nuovo esecutivo sarà rinnovato, il che non vuole dire completamente, ma per lo più sarà affidato a persone estranee alla politica regionale e sarà composto di un numero minore di membri. Poi, dovrebbe avvenire lo scioglimento del Consiglio regionale e andare al voto entro Natale: il 16 o il 23 dicembre sono le due date possibili. Formigoni è sempre più intenzionato a non mollare e a non «farsi rottamare da nessuno». Poi precisa: «Nei prossimi giorni farò tanti altri contropiedi. Sarò in campo, la posizione non conta, nel calcio moderno si deve saper fare tutto».

C'è tra l'altro in ballo il posto, già suo, di commissario generale per Expo 2015, che, con tutta probabilità, anche se non fosse più eletto governatore della Regione, gli è assicurato, come ha tenuto a precisare lo stesso interessato. «Ho già spiegato che la nomina di commissario generale per l'Expo è una scelta del governo italiano fatta ad personam, quindi è libera. Non sceglie il presidente della Regione o il sindaco pro tempore». Intanto c'è fermento tra tutte le forze politiche per formare le liste e trovare i candidati. Nel centrosinistra si cerca un modello Pisapia per il Pirellone, ma è tutto in alto mare. Pensare a primarie comuni tra Pdl e Lega come prospettato da Alfano, al momento «non risulta», almeno a Formigoni, che ha proseguito: «I partiti prenderanno le loro determinazioni e io concorrerò alla determinazione del Popolo della Libertà». Ha bocciato però la candidatura di Maroni, che sotto sotto pare gradirebbe lo scranno. Formigoni fa sapere di preferire invece la candidatura dell'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.

E poi in una nota su Twitter scrive: «Primarie di coalizione tra Pdl e Lega per decidere il candidato presidente della Lombardia? Immagino sia uno scherzo, e che in realtà nessun dirigente del Pdl ci stia pensando veramente. E allora sto allo scherzo e dico: primarie sì, ma solo tra candidati pidiellini. Se invece qualche dirigente Pdl ci pensasse veramente, significherebbe che non conosce il sentimento chiarissimo dei nostri elettori, che non vogliono che la Lombardia sia lasciata nelle mani della Lega, dopo il Piemonte e il Veneto. Questo significherebbe far scappare a gambe levate gli ultimi dei nostri elettori. Sarebbe la fine definitiva del Pdl». Insomma tutto in alto mare, tutto da decidere. Anche se dicembre è dietro l'angolo e se si andasse davvero al voto per fine anno, di tempo ne resta poco per la stesura di un programma, la cosa che, del resto, più serve agli elettori.

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