Brevi media

TV E MINORI Ombre (e qualche luce) Tre anni di lavoro, di ricerche, di studi, di confronto, tre anni di intensa e appassionata attività per la tutela dei minori e la difesa della tv di qualità. Si può riassumere così il lavoro che dal 2003 al 2005 ha impegnato il Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori in tv. Ed è stato il suo presidente, Emilio Rossi, a conclusione del triennio, a tracciarne il consuntivo. Su oltre mille segnalazioni di violazione, 132 sono state quelle accertate, 355 i procedimenti instaurati, 101 le delibere e raccomandazioni. Le violazioni più frequenti hanno riguardato violenza e volgarità coinvolgendo tutte le reti: 59 su Medaiset, 38 in Rai, 12 su La 7 e 23 su televisioni locali. Nel mirino 35 tra film e telefilm, 33 tra reality e talk show. Innanzitutto abbiamo puntato al rispetto della cosiddetta fascia protetta , ha spiegato Rossi, aggiungendo che in essa il codice non chiede che si realizzino solo programmi per ragazzi, ma che, almeno dalle 16 alle 19, non ci siano trasmissioni dichiaratamente nocive per minori. Altro argomento al centro di sanzioni è stata la programmazione dei film in tv. Molto diverse sono infatti le condizioni di visione tra le sale cinematografiche e le abitazioni. Nelle sale un bambino non entra da solo e se vi entra vede il film dall ‘ i n i z i o alla fine. La trasmissione in tv invece dà come una vernice di normalità, se non addirittura di legittimazione, anche a sit u a z i o n i estreme. I minori poi rischiano di imbattersi da soli in singole scene che, estrapolate dal contesto, possono avere effetti molto gravi, mentre nelle sale la visione intera del film può aiutarli più facilmente a cogliere gli eventi nella loro eccezionalità e spettacolarità. Non è mancata poi una considerazione sui lunghi rotocalchi pomeridiani. Rossi ha precisato come, per situazioni e argomenti trattati, non facciano che banalizzare i sentimenti che sono costitutivi della figura uomo. Ed ha voluto chiudere con un augurio: il prossimo comitato potrà cantare vittoria se questo tipo di trasmissioni sarà abolito o tolto dalla fascia protetta, ma ancora di più se vedremo la invenzione di un rotocalco tutto nuovo. AUDITEL Come finirà la favola? L’Auditel, il tanto discusso sistema di misurazione degli ascolti, torna a far parlare di sé. A riaccendere il dibattito la nuova edizione del libro di Roberta Gisotti La favola dell’Auditel. Parte seconda: fuga dalla prigione di vetro (Nutrimenti, 12 euro). Arricchito di documenti e studi dal 2002 ad oggi, il testo mostra come l’Auditel condizioni i palinsesti facendo sentire i suoi effetti anche nella vita socio-politicoculturale del paese. La presentazione del libro è stata anche occasione di discussione tra giornalisti televisivi, esperti di media, esponenti politici, giuristi, psicologi e rappresentanti di associazioni di spettatori e consumatori. Per tutti la soluzione del problema non è più rinviabile e chiede decisioni immediate. Su questa linea anche il consigliere Nicola d’Angelo, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che si è augurato che la nuova presidenza dell’Autorità, guidata da Corrado Calabrò, sia in grado di dare una adeguata risposta alla questione. Intanto si è costituito un tavolo permanente che raccoglie le istanze della società civile. L’obiettivo è la creazione di un sistema di rilevamento degli ascolti che, oltre alla quantità, tenga conto del gradimento, della qualità percepita e di quella oggettiva. a cura di Anna Lisa Innocenti netone@cittanuova.it SCUOLE Noi e l’islam Conoscere meglio il mondo islamico per essere preparati a leggere gli eventi e a saperli raccontare. Questo l’obiettivo del seminario per giornalisti dal titolo Noi e l’Islam, in programma a Montepulciano (Siena) dal 23 al 25 febbraio 2006, occasione di dialogo e confronto tra operatori dei media ed esperti internazionali. È promosso da Acli, Legambiente, Movimento politico per l’unità (Focolari) e Comunità di Sant’Egidio, con il patrocinio della Federazione nazionale della stampa italiana. Nelle quattro sessioni tematiche si discuterà di terrorismo suicida, fondamentalismo, coincidenze tra mappa del petrolio e dei conflitti, interdipendenza delle vittime. Interverranno numerosi autorevoli esponenti musulmani provenienti da una dozzina di paesi diversi. Concluderà i lavori il convegno pubblico L’Islam a casa nostra, con gli interventi dei tenori della politica italiana. Per ogni informazione: f.biffi@mail.legambiente.com francesca.giordano@acli.it.

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