Alleati per una sfida comune

L'arcivescovo moscovita Hilarion, in visita a Roma, ha sottolineato come ortodossi e cattolici siano chiamati a «lavorare allo stesso campo».

Di sicuro occupare il posto lasciato vacante da Kirill, eletto patriarca della Chiesa Ortodossa russa lo scorso dicembre, non è compito facile; ma l’arcivescovo Hilarion Alfeev, presidente del Dipartimento delle relazioni esterne della Chiesa ortodossa russa, è già all’opera per proseguire il dialogo con i cattolici. Su invito del cardinal Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani, si trova in Italia dallo scorso 16 settembre. Durante il suo viaggio pastorale ha incontrato, oltre al cardinal Kasper, il segretario di Stato Tarcisio Bertone, il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali Leonardo Sandri e il presidente del Pontificio consiglio per la cultura Gianfranco Ravasi. Momento culmine del viaggio è stato il 18 settembre l’incontro con il papa, per il quale, ha affermato Hilarion, «la Chiesa russa nutre una grande stima».

 

La visita si è svolta sulle orme del predecessore: «Scopo del mio viaggio – ha dichiarato in conferenza stampa – è proseguire, sviluppare e rafforzare il dialogo intrapreso dal patriarca Kirill». Hilarion si è detto convinto che cattolici ed ortodossi siano «non concorrenti, ma alleati, chiamati rispondere insieme alle sfide che ci pone il mondo di oggi, sempre più scristianizzato». Solo così potranno «proporre al mondo i valori della fede, della famiglia, di un amore umano fatto non solo di piacere, della giustizia sociale, della difesa dell’ambiente e della vita. Perché la Chiesa non è un “supermarket dello spirito” che si occupa solo di soddisfare le esigenze spirituali, ma anche di rendere la vita umana più piena».

 

Tutte questioni che Hilarion ha toccato nel suo incontro con Benedetto XVI, al quale ha ribadito l’invito a collaborare in ogni campo. «Sosteniamo il papa soprattutto nel suo impegno per la difesa dei valori cristiani – ha sottolineato l’arcivescovo – e gli siamo vicini quando le sue coraggiose dichiarazioni suscitano reazioni negative o vengono a volte travisate. Ma riteniamo che il papa non debba curarsi di risultare gradito o politicamente corretto, ma abbia il dovere di dare testimonianza alla verità».

 

Hilarion ha ribadito la stima per Benedetto XVI anche in relazione ad un possibile incontro con il patriarca Kirill: «Personalmente, mi farebbe molto piacere che questo papa incontrasse questo patriarca» ha dichiarato. «Da entrambe le parti c’è un forte desiderio di preparare con cura questo incontro, e speriamo che vengano presto superati i problemi che ancora lo impediscono». Tra questi ha citato il dissidio irrisolto tra ortodossi e greco-cattolici in Ucraina, in seguito alla restituzione dei luoghi di culto a questi ultimi avvenuta alle spese dei primi alla fine degli anni ottanta.

 

Ha citato anche l’incontro tra il patriarca Kirill e il patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo, avvenuto lo scorso luglio: «Ci siamo impegnati a ricostruire i rapporti basandoci sulla fiducia reciproca, e a risolvere le questioni ancora aperte con un dialogo sincero». La prima questione aperta è proprio quella ucraina, dove si auspica che Costantinopoli non intervenga: «Siamo grati alla Chiesa di Costantinopoli per averlo capito», ha aggiunto Hilarion.

 

Anche riguardo ad un possibile concilio ortodosso-cattolico Hilarion si è espresso con cautela: «Finora non si è riusciti a creare le condizioni nemmeno per un concilio panortodosso – ha ricordato – per cui preferisco parlare di alleanza con i cattolici più che di un eventuale concilio, che molti non sarebbero pronti ad accogliere soprattutto per ragioni storiche».

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