Una scommessa sui valori

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Una regione al plurale le Marche, terra delle cento città, dei cento campanili, dei cento teatri; terra che contiene al cuore una perla come Loreto, famosa in tutto il mondo per conservare all’interno di una chiesa-fortezza quella che per tradizione risulta essere stata la casa di una famiglia davvero speciale: quella di Nazareth. Ma come sta oggi la famiglia nelle Marche? C’è una tradizione solida che ne fa un riferimento sicuro e stabile; però la profonda trasformazione che in quest’ultimo trentennio ha subito l’istituto famigliare in Italia ha investito anche questa regione. Un tipo di convivenza che vedeva l’uomo gestore del versante pubblico della famiglia, mentre la donna si concentrava all’interno del focolare domestico, si è scontrato con il modello basato soprattutto su rapporti affettivi e relazionali; la famiglia si rivela sempre più instabile e tende a chiudersi. Se essa sembra vivere con difficoltoso equilibrio la dinamica tra le relazioni interne e l’interfacciarsi sempre più complesso con la società, è anche vero che in questi ultimi anni si levano voci autorevoli che scommettono su di lei come soggetto sociale, capace di scelte che coinvolgono le istituzioni e la politica. Significativo al riguardo il Familyfest del 16 aprile dell’anno scorso a Loreto: oltre mille persone, con autorità istituzionali e associative, hanno vissuto una giornata da cui è emersa la fisionomia di una famiglia in trasformazione, orientata al dialogo ed all’apertura, risorsa nella società. Sfrondata da ciò che non le è essenziale, si va mostrando sempre più per quello che è: un mini laboratorio che non solo strappa la persona da ogni condizionamento, ma la rende capace di rispondere alle grandi domande del nostro tempo: il rapporto uomo-donna e inter-generazionale; il rapporto tra le culture, razze, religioni; i problemi dell’emarginazione… È scaturito l’impegno ad elaborare un documento che sottolinei la necessità di interventi a favore della famiglia, da sottoporre a politici e amministratori della regione, per contribuire a darle nuova dignità e cittadinanza. Due interviste ci aiutano a capire il presente e il futuro della famiglia nelle Marche. Famiglie in rete Intervista a Ermes Rigon, presidente del Comitato per i diritti della famiglia dell’Emilia Romagna. Quali le emergenze della famiglia oggi? Essa manifesta una tendenza all’indebolimento, è sempre più piccola, sempre più anziana, diminuiscono le coppie con figli, crescono i nuclei familiari con un solo componente. È sempre più instabile: la durata della vita coniugale si abbrevia, si creano tipologie di famiglie nuove, con problemi di ordine sociale soprattutto per i figli. E notiamo che l’Italia si sta ripopolando di famiglie immigrate. La famiglia ha urgente bisogno di essere riconosciuta dagli enti locali, perché rappresenta la base costitutiva della comunità di cui è risorsa vitale: una famiglia che sviluppa pienamente le proprie potenzialità reca benessere al tessuto sociale, all’intera comunità. C’è futuro soltanto se c’è famiglia. Perché è necessaria una nuova politica familiare? In Italia quando si fanno le finanziarie, alla famiglia si pensa sempre per ultima… L’Istat continua a considerarla come luogo di consumo e non anche di produzione di quel patrimonio umano che oggi è definito come capitale sociale. Il problema più rilevante sta proprio nel numero molto basso di famiglie giovani, che inoltre, assillate da problemi economici, di lavoro, di alloggio, sono attirate da una cultura non aperta alla fecondità. C’è urgente bisogno di passare da una politica per la famiglia ad una politica della famiglia; da una di tipo assistenzialistico, a una che riconosca alla famiglia la natura di risorsa sociale. Provvedimenti urgenti? L’elenco sarebbe lungo: anzitutto una nuova politica della natalità; una nuova politica per la casa; una politica delle imposte e delle utenze che tenga conto della composizione quantitativa e qualitativa della famiglia; una politica di servizi sociali (asili nido, scuola materna, refezione scolastica, assistenza alla refezione, orario anticipato-posticipato nella scuola di base, trasporto scolastico, servizi educativi territoriali per gli utenti dei nidi); servizi per famiglie con portatori di handicap, anziani, malati… E poi sostegno alle iniziative promosse dalle stesse famiglie in rete, come asili nido di condominio, banche del tempo, sportelli della famiglia…. Quale il ruolo dell’associazionismo familiare? Per esso, la famiglia diviene protagonista delle proprie scelte, quale interlocutore specifico delle politiche familiari, in base ad una corretta applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, che mira a promuovere la responsabilità e il protagonismo dei cittadini, per il benessere dell’intera società. La nuova sfida è costituita dalle famiglie in rete, cioè famiglie e associazioni familiari collegate tra loro. Concretamente, nelle Marche… Intervista a Giuseppe Barbaro, vicepresidente della Federazione europea delle Associazioni famigliari Fafce e del direttivo nazionale del Forum. Le Marche hanno il primato italiano nel tasso di longevità. Come aiutare il grande impegno delle famiglie in proposito? Sgravi fiscali dovrebbero essere previsti oltre che per i figli a carico, anche per le persone anziane a carico. La durata e la qualità di vita degli anziani dipende in gran parte dalla loro possibilità di restare nei propri nuclei familiari accompagnati dall’affetto di figli e nipoti. Per far questo occorre tuttavia aiutare le famiglie favorendo l’assistenza socio – sanitaria domiciliare ma anche prevedendo strutture sociali di sollievo che consentano a chi accudisce gli anziani di poter godere di periodi di riposo. L’Italia è il paese al mondo con il più basso indice di natalità… Le difficoltà dei giovani nel trovare lavoro, nel trovare un alloggio adeguato alle esigenze familiari, la carenza di asili nido; la mancata applicazione di norme che consentono di conciliare i tempi di lavoro con quelli della famiglia… Tutto questo scoraggia i giovani dal procreare. Il nostro sistema fiscale penalizza poi chi si sposa e desidera dei bambini. Il reddito su cui le famiglie con figli pagano le tasse non è quello realmente disponibile perché non sono detraibili le spese per l’educazione ed il mantenimento dei figli. È un’ingiustizia da correggere prima di ogni altra. I giovani stanno percorrendo nuovi modi di vivere insieme… È confusione di valori o sono scelte indotte da carenze sociali? Non mi sembra che l’ideale del matrimonio perda appeal sui giovani. È il progetto di vita di coppia che viene rinviato per l’inospitalità dell’ambiente sociale, e spesso quindi si decide per un periodo di convivenza. La vera novità sembra rappresentata da quella che è stata definita la famiglia lunga del giovane adulto. Per quanto riguarda invece alcune leggi regionali volte al riconoscimento indebito di unioni di convivenza anagrafica e giustificata con l’esigenza di garantire servizi a tutti i cittadini, mi sembra si tratti di forzature giuridiche disgreganti dal punto di vista sociale, perché minano alla radice il carattere si stabilità che è proprio della famiglia e che è garanzia di crescita equilibrata per i figli. Per tutti questi gravissimi problemi e per altri ancora, è fondamentale che le famiglie si associno perché le istituzioni siano costrette ad ascoltarle. COME LA FAMIGLIA FA POLITICA Enzo e Daniela Pazzaglia, ovvero una famiglia che non ha paura di rimboccarsi le maniche e darsi da fare con la politica locale. La spinta – attacca Enzo – ci è venuta forse dal fatto di avere sei figli, dai 30 ai 16 anni. Siamo sposati da trent’anni e la loro presenza ci ha costretti a intrecciare rapporti con molte altre famiglie e con le istituzioni sia scolastiche che civili. Per nove anni abbiamo abitato in una frazione a circa dieci chilometri da Pesaro. Avere i figli così in scala ci ha aperto gli occhi su tanti bisogni. Ci siamo trovati coinvolti nella creazione di un nuovo quartiere-dormitorio. Per rispondere concretamente alle necessità di tante famiglie avevo accettato di fare il consigliere di circoscrizione, dove ero uno dei due consiglieri di opposizione. Erano gli anni Ottanta, ancora c’era il muro di Berlino e feroci dispute tra democristiani e comunisti. Siamo però riusciti a fare cose interessanti per la gente, come l’illuminazione in un punto strategico del parco per evitare rischi ai ragazzi. Poi siamo tornati in città – continua Daniela – e ci siamo impegnati in modo particolare nei consigli scolastici dei nostri figli, lui alle elementari, io alle medie inferiori e come presidente nel consiglio d’istituto della scuola d’arte. Dal 1994, come espressione di un gruppo di Famiglie Nuove, facciamo parte come soci fondatori del Forum delle Associazioni familiari di Pesaro-Urbino. Insistono perché Enzo faccia il presidente, ma lui non ce la fa perché dirige una struttura di tre presidi ospedalieri. Anche per questo – conferma Enzo – cerchiamo di coinvolgere nel Forum altre famiglie, come Melania e Maurizio, che da alcuni anni ci affiancano. Melania è diventata coordinatrice e nonostante i suoi tre bambini piccoli, svolge un lavoro molto concreto. È riuscita a costruire rapporti con tutte le oltre venti associazioni del Forum, con comune, provincia, regione. Enzo si ferma e guarda lontano. In questi ultimi anni la visibilità della famiglia nella nostra città è molto cresciuta, ormai in tanti sanno del nostro impegno… Quando è stato eletto il sindaco qui a Pesaro, nel 2005, siamo riusciti, come Forum, ad ottenere la costituzione di una consulta comunale delle Associazioni Familiari, quale interlocutrice privilegiata del comune sulle cose che ci riguardano. Ricordo che la scorsa estate, durante le prime riunioni, dopo un confronto duro in cui erano emerse visioni diverse sui problemi, nel tornare a casa insieme l’attuale presidente mi diceva pensieroso: Certo che per portare avanti questa cosa ci vuole tanta passione. Proprio così, gli ho risposto. E intanto raccogliamo qualche frutto. L’ultimo è la proposta della scuola politica di Macerata, del Movimento politico per l’unità, di realizzare a Pesaro un laboratorio di politiche familiari. ALCUNE INIZIATIVE MARCHIGIANE A Pesaro, dal 28 aprile al 9 giugno, un laboratorio politico per esperti ed amministratori, dedicato a Politiche familiari e nuovo welfare, promosso dal Movimento politico per l’unità insieme a Famiglie Nuove, con il coinvolgimento del Forum delle associazioni familiari di Pesaro-Urbino. Ad Ancona, il 10 maggio, Silvio Minnetti parlerà di I genitori protagonisti del sistema scolastico. A Macerata, il 12 maggio, Ermes Rigon su Famiglia, comunità, soggetto sociale ed economico e sempre il 12 a S. Benedetto del Tronto Giuseppe Milan su Dialogo educativo: come attuarlo in famiglia?. Soprattutto verrà promosso ad Ancona il prossimo 21 maggio, presso la Fiera della pesca, il convegno Famiglia: una scommessa di valore. Uno spazio siglato da Città nuova per festeggiare il 50° della nascita, e insieme dare voce a una cultura dell’unità: unità all’interno della famiglia, tra le generazioni, nella società.

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