Un dado per migliorare la vita di classe

Presentato a Bari un progetto che ha coinvolto studenti delle elementari e delle medie, puntando su reciprocità e accoglienza.
Bambini

L’Istituto Preziosissimo Sangue di Bari, a conclusione dell’anno scolastico 2017, ha organizzato il 29 aprile scorso, una manifestazione dal titolo “Il dado solidale” invitando la cittadinanza, il vescovo, l’associazione Mama Africa e i Focolari. Il progetto ha coinvolto anche gli studenti dell’Istituto Maria De Mattias di Carbonara, con la finalità di sviluppare una cultura dell’accoglienza e della reciprocità con il prossimo.

L’occasione è stata quella di dare merito alla pedagogia dell’amore, resa possibile grazie all’adozione del dado come metodo didattico che ha migliorato la vita dei bambini e del corpo scolastico.

Il Dado è nato nel 1998 ad opera dei bambini del Movimento dei Focolari, durante un Congresso in cui la fondatrice Chiara Lubich spiegava i punti dell’arte di amare, in risposta alla domanda dei piccoli su come vivere il Vangelo. L’arte di amare si ispira alla regola d’oro presente in tutte le grandi religioni: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”, trasformabile in modo attivo in “fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”. I piccoli dei Focolari hanno quindi scritto su ogni faccia del dado una frase, come ad esempio “amare tutti”, “amare per primi”, “amare il nemico” ecc. e, lanciando questo dado al mattino, hanno proposto che la frase uscita fosse vissuta praticamente durante tutta la giornata.

Alla presenza di circa 250 bambini di scuola elementare e media e di oltre un centinaio di genitori, che si sono alternati nel teatro Abeliano di Bari, il dado è stato il protagonista della manifestazione di sabato mattina e, a seguito di un concorso di disegno, sono stati scelti i sei disegni raffiguranti le facce del dado gigante realizzato per l’occasione, di 1 metro per lato, riportanti frasi come: “La pace incomincia da me”, “Aiutare senza timore chi è nel bisogno”, “Un sorriso al giorno toglie il pessimismo”. Questo dado è stato in seguito conservato nell’istituto promotore dell’evento, issato su di un asse. La manifestazione è proseguita inoltre con storie ed esperienze riguardanti la solidarietà. Alcuni membri dell’associazione Mama Africa hanno interpretato, insieme ai bambini, i versi di una poesia in inglese e italiano che narra dell’arrivo in Italia di alcuni immigrati, presenti all’evento con il Centro di accoglienza Cara di Palese.

Numerose esperienze di docenti anche di altre scuole, invitate all’evento, hanno testimoniato che l’esperienza del dado vissuta in classe, consente di sperimentare che l’amore scambievole è possibile non solo tra i bambini, ma anche tra gli adulti, portando come conseguenza la felicità e l’armonia nel contesto scolastico. Così racconta un’insegnate coordinatrice di una scuola protagonista dell’iniziativa: “Adesso anche noi docenti non possiamo più litigare!”. Questa esperienza di condivisione di un metodo educativo e di un percorso possibile di fraternità tra popoli e culture rappresenta solo il primo passo di un possibile cammino da avviare nella città.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Mediterraneo di fraternità

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons