Papa Francesco, per un patto educativo globale

L’educazione è un bene di tutti. Un videomessaggio del papa in diretta il 15 ottobre per rilanciare un patto educativo globale.

Nonostante e proprio per la pandemia che ha limitato l’accesso alla scuola, papa Francesco torna su un tema fondamentale del suo pontificato: l’educazione. Giovedì 15 ottobre alle 14 e 30 in diretta streaming sui canali Youtube di Vatican News con la traduzione simultanea in inglese, francese, spagnolo e portoghese, papa Francesco rilancia il patto educativo, il Global compact on education. L’evento avrebbe dovuto tenersi il 14 maggio scorso e, appena le condizioni sanitarie lo consentiranno, si terrà anche in forma presenziale. L’appuntamento di giovedì 15 ottobre si tratta di una tappa intermedia che indica la cura e l’attenzione del papa verso la questione educativa che riguarda tutti, ogni uomo e donna e ogni componente della società in tutto il mondo. Al termine del suo messaggio, la proposta di aderire ad un appello in 7 punti, un patto per generare un cambiamento su scala planetaria, affinché l’educazione sia creatrice di fraternità, pace e giustizia.

Il parole del papa, il videomessaggio sarà trasmesso nel corso di un avvenimento alla Pontificia università Lateranense promosso dalla Congregazione per l’Educazione cattolica, reagiranno, a distanza, la direttrice Generale dell’Unesco Audrey Azoulay e, nell’ateneo pontificio, i responsabili della Congregazione per l’Educazione cattolica: il cardinale Giuseppe Versaldi e l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani. Insieme a loro, interverranno i rettori della Lateranense, prof. Vincenzo Buonomo, e della Università Cattolica, Franco Anelli, e la sociologa Silvia Cataldi, docente all’Università “La Sapienza” di Roma. Il videomessaggio del papa sarà inoltre commentato da tre giovani studenti, Hiro Tanaka proveniente dal Giappone e buddista, Amen Mohammed Sahnouni, studente, musulmano, e Ritha Bed’estelle Moussounda Kimani, cattolica, del Congo Brazzaville. Saranno inoltre presentate alcune esperienze selezionate in tutto il mondo dall’Alta Scuola Educare all’Incontro e alla Solidarietà (Eis), dell’Università Lumsa di Roma introdotte dai professori Maria Cinque e Alberto Lo Presti della Lumsa. L’evento sarà moderato da Alessandro Gisotti, vice-direttore editoriale del Dicastero per la comunicazione Vaticana. Nostra intervista a l’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica.

Qual è l’importanza dell’evento del 15 ottobre?

In tutti gli interventi del papa si avverte il riflesso di una passione educativa che lo accompagna da sempre e gli fa intravedere nella scuola, nell’università e nei vari luoghi deputati alla formazione di ragazzi e giovani altrettanti mezzi indispensabili per condurre le future generazioni ad acquisire una coscienza morale, a penetrare dentro la realtà per cogliervi i valori che possono rappresentare un’autentica bussola nella complessità del mondo contemporaneo. Volendo approfondire l’impegno educativo a vantaggio delle giovani generazioni e col desiderio di rispondere a diverse sollecitazioni che gli sono giunte da varie realtà culturali e religiose, papa Francesco ha lanciato, nel settembre 2019, l’invito a partecipare all’evento che si doveva realizzare il 14 maggio scorso sul tema: “Ricostruire il patto educativo globale”. L’incontro aveva lo scopo di rinnovare l’impegno per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. A causa della pandemia l’evento è stato rimandato a data da destinarsi e quello del 15 ottobre è una tappa ulteriore di rilancio per invitare tutte le espressioni della società e agli organismi internazionali, a lavorare in questo campo.

Cosa intende il papa per il patto educativo e qual è la sua attualità al tempo della pandemia?

Nei vari discorsi del papa, sin dal primo messaggio del 12 settembre 2019, si rintracciano molteplici aspetti che spiegano il significato del patto educativo. Anzitutto esso scaturisce dal compito di collaborare per custodire la casa comune, che richiede di investire i talenti di tutti; ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per fare maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente. Per questo occorre una convergenza globale per un’educazione che sappia farsi portatrice di un’alleanza tra tutte le componenti della persona: tra lo studio e la vita; tra le generazioni; tra i docenti, gli studenti, le famiglie e la società civile con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche, imprenditoriali e solidali. Un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni. Il fenomeno della pandemia ha acuito ed amplificato molte urgenze ed emergenze che si erano riscontrate in precedenza e ne ha rivelate altre. Alle difficoltà sanitarie si sono aggiunte quelle economiche e sociali e i sistemi educativi hanno sofferto in modo evidente. Basti pensare che il numero di bambini e ragazzi costretti a lasciare la scuola a causa della crisi generata dal coronavirus si aggirerà intorno ai 250 milioni. Per questo si parla di “catastrofe educativa”

Come renderlo incisivo ed efficace?

Già il papa aveva indicato alcuni passi importanti come: il coraggio di mettere al centro la persona, dando un’anima ai processi educativi formali ed informali, attingendo ad una sana antropologia; il coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità aprendo l’educazione ad una progettualità di lunga durata; il coraggio di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità per costruire il bene comune. Nel messaggio del 15 ottobre, egli traccerà ulteriori elementi perché il patto educativo sia incisivo ed efficace a aggiungerà sette obiettivi concreti.

La tappa del 15 ottobre si snoda all’interno di un lungo percorso; quali aspetti del patto educativo sono stati precedentemente approfonditi?

Dal settembre 2019, la Congregazione per l’Educazione Cattolica, incaricata di preparare l’evento mondiale, ha promosso una serie di convegni internazionali per approfondire i diversi profili del Patto educativo. Ne sono stati realizzati undici, con la collaborazione di Università, Accademie e Centri studi; contemporaneamente in vari Paesi del mondo, Istituzioni e realtà impegnate in educazione, hanno realizzato diverse iniziative realizzando esperienze originali che andremo a raccogliere e a far conoscere. Nei vari convegni, sono stati approfonditi i seguenti aspetti del Patto: il tema della democrazia, della pace, dell’ecologia, del dialogo interreligioso, del service learning, dell’economia e socialità, dell’educazione alla cittadinanza, della collaborazione tra generazioni, della formazione alla cooperazione internazionale, e un seminario di studio ad Abu Dhabi. Con il nuovo messaggio, questi ambiti già affrontati, diventano ancora più attuali in quanto ad essi il papa offrirà i densi contenuti della recente enciclica “Fratelli tutti”. In essa si possono rintracciare innumerevoli passaggi che interpellano il campo dell’educazione.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons