A cavallo del tempo

Il cavallo figura fra gli ultimi animali ad essere addomesticato. Solo sul finire del IV millennio a.C., nelle steppe dell’Asia centrale, per la prima volta il cavallo cessò di essere semplicemente una preda da carne per intrecciare sempre più strettamente il suo destino con quello dell’uomo. La mostra “A cavallo del tempo. L’arte di cavalcare dall’antichità al Medioevo”, è ospitata nella settecentesca Limonaia del Giardino di Boboli a Firenze dal 26 giugno al 14 ottobre, vuole raccontare proprio questo millenario rapporto con una selezione di oggetti che raccontano le mille sfaccettature di una relazione che coinvolgeva ogni aspetto della vita quotidiana. Strumenti necessari al controllo dell’animale (morsi, filetti, speroni, staffe etc.) sono esposti accanto a una serie di opere scelte per illustrare, nel modo più diretto e realistico, il ruolo primario che il cavallo ebbe nel mondo antico.  I reperti presenti, quasi un centinaio, provengono da decine di musei italiani e stranieri e illustrano un arco di tempo di oltre duemila anni, dalla prima età del Ferro sino al tardo medioevo.

 

 

 

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