Il germe dell’intolleranza

A white rose lies at the memorial for Europe's Sinti and Roma murdered during National Socialism during a memorial service held in remembrance of the Holocaust in Berlin, Germany, 27 January 2017. Photo by: Monika Skolimowska/picture-alliance/dpa/AP Images
The Yellow Star badge of Heinz-Joachim Aris (Dresden 1941) reading 'Jew' is displayed  in a showcase during a press preview in the new special exhibition 'Shoes of the Dead - Dresden and the Shoah' at the Military History Museum in Dresden in Dresden, eastern Germany, Wednesday, Jan. 22, 2014.  The exhibition    is in remembrance of  Jewish citizens who were transported from  Dresden’s train stations to the Nazi concentration camps. The exhibition starts on Jan. 23, 2014 and lasts until March 25, 2014.. (AP Photo/Jens Meyer)
Representatives of the Sinti and Roma hold a solemn vigil in remembrance of the Holocaust at the memorial for the murdered Jews of Europe Berlin, Germany, 27 January 2017. Photo by: Monika Skolimowska/picture-alliance/dpa/AP Images
People stand in front of a memorial site during a ceremony for the remembrance of the victims of the concentration camp
Members of the synagogue of the city of Magdeburg stand during a ceremony for the remembrance of the victims of the concentration camp

Il Giorno della Memoria ricordata oggi si celebra il 27 gennaio del 1945 perché in quella data i carri armati dell’esercito sovietico sfondarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, nell’attuale Polonia. E ogni anno nel mondo si celebra il Giorno della Memoria per ricordare le vittime dell’Olocausto rinchiusi e uccisi.

«Rammentare e onorare – com’è bene fare – i tanti giusti, le tanti azioni eroiche non cancella, tuttavia, le colpe di chi, anche in Italia, si fece complice dei carnefici per paura, fanatismo o interesse», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la cerimonia al Quirinale per il Giorno della Memoria.  

Il presidente ha anche ricordato «i 650.000 militari italiani deportati nei campi tedeschi, perché dopo l’8 settembre si rifiutarono di servire Hitler. È una pagina di storia, colma di sofferenza e di coraggio, che è parte integrante della Resistenza italiana e che non sempre è adeguatamente conosciuta».

Il presidente della Repubblica ha parlato del germe dell’intolleranza: «Ancora oggi dobbiamo chiederci: com’è possibile che, sotto forme diverse – che vanno dal negazionismo, alla xenofobia, all’antisionismo, a razzismi vecchi e nuovi, al suprematismo, al nazionalismo esasperato, al fanatismo religioso – com’è possibile, ripeto, che ancora oggi si sparga e si propaghi il germe dell’intolleranza, della discriminazione, della violenza?». 

«La giornata della Memoria – ha proseguito Mattarella – ci impone di ricordare le tante vittime di una stagione lugubre e nefasta. Ma impegna a contrastare, oggi, ogni seme e ogni accenno di derive che ne provochino l’oblio o addirittura la ripetizione. Auschwitz è diventato un monumento contro l’orrore nazista. Ma è, e deve essere, anche la testimonianza consapevole, di quali sciagure sia capace di compiere l’uomo quando abbandona la strada della convivenza e della solidarietà e imbocca la strada dell’odio».

Nelle foto alcuni momenti delle celebrazioni in Germania: a Berlino e Magdeburgo

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