Il miracolo eucaristico di Amsterdam rivive ancora oggi

Migliaia di pellegrini camminano in silenzio per le strade della capitale dei Paesi Bassi, in contrasto con l’animata vita notturna del sabato sera, per commemorare la miracolosa apparizione dell’Ostia consacrata tra le fiamme.
Lampada sulle strade di Amsterdam in cui è raffigurato il SS. Sacramento, durante la «Stille Omgang». Sabato 18 marzo 2023. Foto: Candela Copparoni

Lunga è la tradizione che avvolge la “Stille Omgang” o Processione Silenziosa che si è tenuta ad Amsterdam sabato 18 marzo, e che ha riunito in preghiera e raccoglimento migliaia di pellegrini provenienti da diverse città del Paese. Per capire di cosa si tratta bisogna risalire al 15 marzo 1345, quando il cittadino olandese Ysbrand Dommer, trovandosi gravemente malato, chiese di ricevere i sacramenti prima di morire. Un sacerdote si recò a casa sua, in via Kalverstraat, e gli diede la comunione. Tuttavia, il fedele vomitò la particola, che fu gettata nel cammino, secondo le consuetudini di quel tempo.

Al mattino dopo, la persona che assisteva Dommer andò a ravvivare il fuoco e grande fu la sorpresa nel trovare l’Eucaristia in perfetto stato tra le fiamme. Allarmata, fece accorrere i vicini con le sue urla, che testimoniarono l’accaduto. L’Ostia fu messa in un cofanetto e poi trasportata dal sacerdote fino alla chiesa di San Nicola, percorrendo le strade della città. Il giorno dopo, però, la particola era inspiegabilmente tornata in casa di Dommer. I fatti si sono ripetuti un’altra volta, per cui sono stati resi pubblici e il Santissimo Sacramento è stato riportato in chiesa in processione dei fedeli.

Nel 1346, il vescovo di Utrecht mons. Jan van Arkel dichiarò l’autenticità del miracolo e due anni dopo fu costruita una chiesa nel luogo dove era avvenuto. Un secolo più tardi, nel 1452, la cappella fu distrutta da un incendio, ma l’ostensorio contenente l’Eucaristia rimase intatto. La commemorazione del miracolo divenne una festa religiosa e municipale che ogni anno raccoglie i cattolici in una solenne processione nella capitale olandese, percorrendo lo stesso tragitto fatto originariamente dal sacerdote.

Nel 1578, le autorità calviniste municipali vietarono la processione e confiscarono la cappella dove i cattolici pregavano. Nonostante ciò, i fedeli continuarono a marciare lungo le strade di Amsterdam, in silenzio e senza elementi religiosi visibili, dando origine alla Processione Silenziosa. Soltanto nel 1881 ottennero il permesso di celebrare liberamente la processione, ma si decise di mantenere il suo carattere silenzioso e discreto. La notorietà fu tale che il capoluogo divenne un’importante meta di pellegrinaggio in Europa, raggiungendo nel 1957 i 90.000 fedeli.

Nel 2023, la “Stille Omgang” si è celebrata, dopo tre anni di arresto a causa della pandemia di Covid-19, di sabato sera sotto una leggera pioggia nella buia e movimentata Amsterdam. Intorno al tema di quest’anno, “Vivere il pane lungo la strada, testimoniare in silenzio” (Giovanni, 6), i cristiani presenti nella capitale e quelli arrivati con vari pullman hanno pregato in silenzio in mezzo ai passanti e sotto gli sguardi di chi si trovava nei locali della città. Oltre alla processione nel centro storico, che ha avuto una durata di circa un’ora, sono state celebrate diverse messe dalle 21 in poi in ricordo del miracolo eucaristico. «Non avevo visto una chiesa così piena sin da prima della pandemia», ha confessato una delle partecipanti.

Capocroce della chiesa neogotica gesuita Krijtberg di Amsterdam, dove svolgono il loro servizio i giovani della comunità Pietre Vive. Foto: Candela Copparoni

Notevole è stato l’impegno dei giovani in questo evento annuale, che hanno svolto un programma dedicato durante la giornata di sabato 18 marzo, con dei workshop sulla spiritualità e l’essenzialità della musica, un approfondimento sul miracolo eucaristico di Amsterdam, la santa messa e un’ora di adorazione prima di aderire alla processione. Ha partecipato anche la comunità giovanile di spiritualità gesuita Pietre Vive composta da giovani laici che, oltre a portare avanti i propri studi o il lavoro, condividono un’esperienza di vita comunitaria nel capoluogo olandese, mettendo al centro del loro apostolato la fratellanza e la preghiera. La loro missione consiste nell’accogliere quanti si avvicinano a contemplare la chiesa Krijtberg e offrire loro delle visite guidate gratuitamente, per annunciare il Vangelo attraverso l’arte e la bellezza.

Ad oggi, del miracolo eucaristico di Amsterdam si conservano il cofanetto che ha custodito l’Ostia e i documenti che descrivono l’accaduto, così come alcuni dipinti preservati nel Museo storico della città. Per quanto riguarda la particola miracolosa, se ne sono perse le tracce dopo che è stata rubata nel 1665, quando era stata appena spostata in una nuova cappella, nel luogo dove prima si trovava il convento delle beghine. Malgrado questo, nella cappella del Santissimo Sacramento, in piazza Begijnhof, si mantiene tutt’oggi l’esposizione permanete dell’Eucaristia in memoria perpetua del miracolo.

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