La vitamina D

La vitamina D è chiamata “vitamina del sole” perché l’esposizione solare produce nel nostro organismo questa vitamina.
Ragazzi al mare

La vitamina D è chiamata “vitamina del sole” perché l’esposizione solare produce nel nostro organismo questa vitamina. Nei mesi invernali c’è una elevata incidenza delle malattie influenzali e si è pensato che il sole e la vitamina D avessero un ruolo importante per la prevenzione dei suddetti malanni.
Uno studio pubblicato recentemente sul British Journal of Nutrition ha confermato questa ipotesi ed ha evidenziato un minore rischio di influenza e sindromi influenzali nelle persone che hanno un più alto livello di vitamina D.
Esponiamoci, dunque, al sole ma sempre con prudenza. Evitiamo una esposizione eccessiva soprattutto durante le ore centrali della giornata perché ciò potrebbe essere molto dannoso per la nostra pelle. Quando non è possibile esporsi al sole è consigliabile, specialmente d’inverno, ricorrere all’olio di fegato di merluzzo, ricco di questa preziosa vitamina e in vendita anche in capsule senza sapore.
Questa vitamina è necessaria soprattutto per l’assorbimento del calcio e la formazione delle ossa. Se tale vitamina è insufficiente, andiamo incontro al rachitismo e all’osteoporosi. Secondo recenti studi, la vitamina D favorirebbe anche l’attività cardiaca.
La vitamina D è presente, soprattutto, in molti pesci tra i quali il tonno, il pesce spada, l’anguilla, il salmone e lo sgombro.
L’assunzione di questa vitamina con integratori in dosi molto elevate è tossica.

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