La terra della solidarietà
Amman, la capitale della Giordania, è una città affascinante dove i ruderi di un passato millenario affiorano a ogni angolo, dai resti della neolitica Rabbath Ammon a quelli della Philadelphia ellenistica o della Amman omayyade, intrecciati con i grattacieli. Amman è oggi una città con 4 milioni di abitanti sparsi su 1700 Kmq e 19 colline: dal balad della downtown con i suoi suq fino agli sterminati centri commerciali delle periferie. Nelle strade le “citazioni italiane” sono ben presenti, dall’abbigliamento ai cibi, e la simpatia verso l’Italia è generale. Ci sono forse un migliaio di italiani che vivono qui, per brevi o lunghi periodi, per studiare l’arabo o per il commercio. Non mancano quelli impegnati nella cooperazione internazionale, dato l’elevato numero di rifugiati antichi e nuovi presenti nel Paese: palestinesi, iracheni e siriani.
Deborah Da Boit, italiana originaria di Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, vive ad Amman dal 2013. È una giovane donna, bionda e solare, una laurea alla Cattolica di Milano in Scienze della cooperazione per lo sviluppo e la pace, master in Relazioni internazionali, un diploma in Emergenze umanitarie e una quasi decennale esperienza diretta nella gestione e monitoraggio di progetti in risposta alle emergenze, con particolare attenzione ai bambini e alle donne in situazioni di crisi. È la coordinatrice regionale di Terre des Hommes-Italia per Giordania, Siria e Iraq.
In questo momento, Terre de hommes-Italia segue nella regione due grossi progetti educativi ed altri in ambito umanitario e d’emergenza. Il primo si chiama “Ritorno al futuro” ed è realizzato tramite un partner locale e in collaborazione con due Ong internazionali: è finanziato dal Fondo europeo Madad e si rivolge a 9.750 bambini e ragazzi siriani sfollati in Giordania e Libano. L’intervento ha lo scopo di aumentare la disponibilità di formazione scolastica, costruendo nuove strutture e ristrutturando scuole già esistenti, oltre a organizzare classi di recupero, doposcuola e attività ricreative.
Il secondo progetto educativo, sempre in Libano e Giordania, si chiama “Miss”, ed è finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Miss ha lo scopo di facilitare l’accesso al sistema educativo pubblico per 534 bambini sia di comunità locali che rifugiati. L’intervento prevede la ristrutturazione secondo le norme di sicurezza di 2 scuole, anche migliorando l’accesso ai bambini disabili. Un progetto che si occupa contemporaneamente di disabilità, genere, gruppi vulnerabili e protezione ambientale.
I programmi umanitari, finanziati in larga misura da donazioni private, riguardano il campo sanitario, la protezione, l’educazione non scolastica e l’inclusione dei disabili. Sono rivolti a minori sfollati e rifugiati sia nei campi che nelle aree urbane e in comunità ospitanti. Tra le priorità vi sono anche le donne, in particolare le mamme. Oltre ad azioni di emergenza per salvare i bambini dalla malnutrizione e dall’anemia, Terre des hommes-Italia realizza nella regione regolari campagne di vaccinazione, visite mediche, corsi di igiene e di alimentazione, campagne contro l’Aids, la tubercolosi e la malaria.
Terre des hommes è oggi una delle più grandi associazioni di aiuto umanitario dedicate all’infanzia. Quando nel 1960 Edmond Kaiser diede vita alla prima Terre des hommes, a Losanna, non poteva certo immaginare lo sviluppo che la sua idea avrebbe avuto, ma da grande sognatore dell’impossibile non aveva bisogno di immaginarlo, perché lo vedeva già. Scriverà più tardi: «Credere, intraprendere, sperare. All’inizio, sempre per un piccolo obiettivo. Dal piccolo obiettivo nascerà la stella e dalla stella una costellazione. Finché le cose cambiano».
Edmond Kaiser era nato a Parigi nel 1914 e dopo la Seconda guerra mondiale aveva incontrato l’Abbé Pierre: a metà degli anni ‘50 ne era diventato un appassionato seguace. Dopo la prima Terre des hommes in Svizzera, in breve le fondazioni nazionali si sono moltiplicate ed oggi sono 11 realtà autonome (Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Siria, Spagna e Svizzera), collegate in una federazione Internazionale con sedi a Ginevra e Bruxelles.
Edmond Kaiser, «l’asceta ingombrante» (come l’ha definito il grande Marcel Farine, suo amico e un altro dei collaboratori della prima ora dell’Abbé Pierre), è morto nel 2000 in India, dopo aver dato vita ad un’altra coraggiosa istituzione umanitaria in favore dei bambini: Sentinelles. Oggi, la costellazione di Terre des Hommes porta avanti nel mondo oltre 1.200 progetti in 72 Paesi e grazie alla sua azione milioni di bambini in difficoltà hanno ricevuto sostegno e la possibilità di costruirsi un futuro migliore.