La posta del direttore

A che serve un Parlamento?

Beni sequestrati ai genitori di ragazzi violenti Apprendiamo che un giudice di Milano ha sequestrato i beni ai genitori di un gruppo di ragazzi rei di atti di violenza, in quanto ritenuti responsabili di mancata educazione ai loro figli. Sarebbe stato meglio se quel giudice avesse sequestrato tutti quei film e fiction che le tv trasmettono notte e giorno, per non parlare della pornografia che circola liberamente ovunque. Ci saranno anche dei genitori poco responsabili, ma solo chi non ha figli può capire quanto sia difficile educarli in una società dove in nome della libertà di espressione si permette tutto. Che almeno Città nuova dia voce alle preoccupazioni di tanti genitori. Fernando Cabildo È vero che tanta colpa per quanto sta accadendo ai giovani in fatto di disorientamento morale ricade sull’amplificazione che i media danno a tutto ciò che è negativo. Anche i conduttori dei programmi televisivi guardano con sufficienza chi non asseconda certe mode. Vietato vietare sembra infatti essere diventato oggi il primo imperativo morale. Ciò rende certamente più arduo anche il compito educativo dei genitori. I quali tuttavia troppe volte sono colpevolmente assenti. Ben vengano dunque anche le sanzioni economiche nei loro confronti. A estremi mali, estremi rimedi. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia Vorrei far arrivare la mia gratitudine alla lettrice di Verona (Paola Farenzena), perché la sua lettera mi ha incoraggiata ad andare avanti nell’esperienza che sto vivendo. La scelta che mi si prospettava sei anni fa, quando mi resi conto che mamma (allora 77enne), stava perdendo le sue facoltà mentali e la sua dignità di persona, è stata quella di portarla a vivere nella mia famiglia, anche se questo comportava sradicarla dal suo paese e farla vivere in una grande città come Roma, dove non aveva alcun punto di riferimento. A dire il vero, pochissime persone mi hanno sostenuta nella mia decisione, ma ho trovato forza nella lettura dal libro del Siràcide e in particolare in quella frase che dice: Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Anche se perdesse il senno, compatiscilo. Poiché la pietà verso il padre non sarà dimenticata, ti sarà computata a sconto dei peccati. Non vi ascondo che all’inizio è stata molto dura… assistere all’annientamento totale di una persona che si ama è molto doloroso; per non dire le difficoltà concrete a cui si va incontro e le giustificazioni per fare una scelta diversa non mancano (in casa manca una stanza per lei, la badante costa troppo, non ci fa dormire la notte e via dicendo…). Confesso che anch’io ho avuto queste tentazioni, ma le ho superate aggrappandomi alla Parola di Dio e dando un significato all’esperienza che stavo vivendo. Nel mio piccolo mi sembra di contribuire all’edificazione di quella Umanità Nuova che Città nuova sostiene ed incoraggia. A distanza di sei anni sono davvero felice di poter accompagnare mamma al suo incontro col Padre che spero avvenga nella maniera più naturale possibile. Inoltre sto già toccando con mano che il Signore non si lascia vincere in generosità e non fa mancare le benedizioni sulla mia famiglia e i miei figli che mi sostengono in questa scelta. Daria Clementel Mancinelli Roma C’è una campagna anticristiana Credo che le cause principali del bullismo nelle scuole siano la disgregazione della famiglia e la decadenza dei valori. Finora era la Chiesa ad educare i giovani alla solidarietà, al rispetto dei genitori e del prossimo e alla distinzione del bene dal male, ma si sta facendo di tutto per staccare i giovani dalla religione gettando fango sulla Chiesa. C’è in atto da parte di alcuni organi di stampa una campagna sistematica per screditare la Chiesa e per emarginare l’ora di religione nelle scuole. Penso a giornalisti come Augias, Scalfari e tantri altri. Noi cattolici dovremmo essere più solleciti a controbattere con la nostra stampa e i nostri mezzi di comunicazione, ma anche scrivendo alle redazioni dei giornali, partecipando ai forum su internet ecc. Insomma un po’ più di coraggio non guasterebbe!. Loris Bianchi Per non tradire la professione Voglio ringraziarvi semplicemente del vostro articolo cosi chiaro sull’assassinio della giornalista russa Anna Politkovskaija. Ho trovato in esso una verità illuminata che non tace a causa degli avvenimenti ingiusti come la morte di quella giornalista, ma non fa neanche un affronto violento come spesso si può trovare in molti mass-media. Questo articolo mi ha ricordato la parola di vita attuale, che anch’io come tanti cerco di mettere in pratica nella vita quotidiana. Auguri per il vostro lavoro Illes Hertwich Solingen (Germania) La satira sui simboli e leader religiosi Sono sempre stato contrario alla satira e alla ridicolarizzazione dei simboli religiosi e dei leader di qualsiasi religione in quanto offendono il sentimento di milioni di credenti. Credo che non bisogna confondere la libertà di espressione con la libertà di offendere. In questo momento mi riferisco a certe trasmissioni dove si offende il papa e altri esponenti religiosi cattolici. I migliori attori e comici non hanno mai avuto bisogno di ricorrere a volgarità o satire offensive per farsi pubblicità. Mi domando però perché questi personaggi non osano menzionare i musulmani. Pino Manetti A dire il vero, non è mancata la satira sui musulmani – si pensi alle vignette danesi su Maometto – e si è visto con quali conseguenze. Dunque si è ben capito che non si debbono offendere mai le credenze religiose, specie quelle altrui che più difficilmente comprendiamo. Un compagno di viaggio ideale Ultimamente, facendo un viaggio in treno (Venezia-Roma), mi sono trovato a non parlare con nessuno poiché tutti erano occupati: lettura di giornali, computer, cruciverba, telefonini ecc. Ho cercato delle scuse possibili per occupare il tempo nel dialogo, ma non sono servite a niente. Ho capito che dovevo rassegnarmi a fare il viaggio da solo. All’improvviso mi sono ricordato di avere con me Città nuova, e ho iniziato a sfogliarlo. Man mano che andavo avanti nella lettura percepivo delle gocce di cultura nuova che mi suscitavano degli interrogativi, delle risposte, come se dialogassi con qualcuno che cercavo dall’inizio del viaggio. Arrivato a Roma, senza nessuna pesantezza, ma più sicuro di me stesso, ho definito Città nuova un compagno di viaggio ideale. Gianfranco Bunetto – Belluno CITTÀ NUOVA. LA NOSTRA CITTÀ. Carissime lettrici, carissimi lettori, una volta tanto non siete voi a scriverci ma siamo noi a farlo. Anno nuovo vita nuova, si dice, ma con un 50° alle spalle e che 50°! Quasi dispiace sia finito anche se non erano pochi quelli che non vedevano l’ora di iniziare finalmente il 51°. Con una domanda: Città nuova è cambiata o, tolto il vestito d’oro, è rimasta quella del 49°? Chissà… Un dato è certo: non siamo più gli stessi e a conclusione del primo giro d’Italia che ha visto coinvolte tante città italiane dal Nord al Sud e alle Isole, l’interesse e la voglia di continuare ha contagiato tanti. E si continuerà a darne notizia, ma, con una novità. Quella di voler dare voce non solo agli appuntamenti culturali propriamente detti ma anche a piccole iniziative, come quelle che capitano quando leggete un articolo e dite: risponde alla domanda di quel mio collega e vi fa proporre la rivista a chi avete intorno. Non abbiamo sponsor occulti e la nostra pubblicità, lo sapete, è molto selezionata. Ci sosteniamo con gli abbonamenti. La nostra forza sono, dunque, i lettori e tanti di questi sono anche sostenitori della rivista diventandone abbonatori. Ma questo possono esserlo tutti. Anche coloro che fino ad oggi Città nuova l’hanno solo letta. Insomma, abbiamo un sogno: quello di realizzare una rete in questa città virtuale che è Città nuova e renderla visibile, anche con questo spazio. A proposito, cominciamo subito: come lo chiamereste? Allora arrivederci al prossimo numero!. Indirizzare i vari contributi a: rete@cittanuova.it

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