La libertà della parola

Mai come oggi le parole sono state formalmente libere e potenti. Ma allo stesso tempo, è nata una realtà, l'«incomunicabilità», che dà vita ad una contraddizione col mondo dei mezzi di comunicazione di massa, nel quale le parole si sprecano. Penetrando con lo sguardo in tale contraddizione, ci si accorge che l'eccesso di parole produce un frastuono che non riesce realmente a "dire", a comunicare. Diventa difficile il colloquio, nel quale la parola è, come è nella sua natura, pubblica: essa viene piuttosto monopolizzata e trasformata in comunicazione impersonale. Eppure è possibile, correndo un rischio radicale, intendere e vivere la libertà della parola, che è responsabilità della parola, consapevolezza del parlare e del silenzio essenziale che lo precede e lo prepara.

I più letti della settimana

Ragazzi di strada, maestri di vita

La narrazione che cura e cambia il mondo

Chi non vuole la tregua a Gaza?

Lo sguardo di Paolo Ricca

La ferita e la luce

Foto PEXELS

Ripristinare la natura

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons