In favore delle bellezze naturali

Due nuovi geoparchi italiani entrano nel catalogo delle bellezze naturali protette dall’Onu: il Parco del Cilento e Vallo del Diano in provincia di Salerno, e il Parco minerario toscano.
Treggiano

Due nuovi geoparchi italiani entrano nel catalogo delle bellezze naturali protette dall’Onu: il Parco del Cilento e Vallo del Diano in provincia di Salerno, e il Parco minerario toscano. Il primo è stato istituito nel 1991, si estende per 180 mila ettari e contiene 1800 specie vegetali e 600 animali; il secondo è nato negli anni Ottanta ed è il più importante sito minerario dell’Italia centrale.

I due parchi fanno parte dei nuovi 11 siti aggiunti di recente alle aree protette dell’Unesco alla fine della nona conferenza dei geoparchi svoltasi in Grecia; dalle 66 esistenti raggiungono così quota 77.

 

Ma quali caratteristiche deve avere un geoparco per meritare un tale riconoscimento? Intanto deve possedere determinate caratteristiche geologiche che permettano l’applicazione di una strategia di sviluppo sostenibile, deve comprendere un certo numero di siti geologici di particolare importanza dal punto di vista scientifico oppure archeologico, storico o culturale. Deve anche favorire la valorizzazione dell’immagine del territorio, promuovere l’educazione ambientale e la formazione.

I geoparchi, quindi, costituiscono un anello importante all’interno di un discorso di attenzione ambientale ed anche per questo si sono messi in rete. A livello europeo nel 2000 è nata la Rete europea dei geoparchi, mentre nel 2004 è stata istituita a Parigi la Rete globale dei geoparchi con tre obiettivi prioritari: conservare l’ambiente; promuovere l’educazione alle scienze della terra; favorire un sostenibile sviluppo economico a livello locale.

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