Il perché della giornata

Salutiamo con tutto il cuore i presenti quest’oggi alla giornata Insieme per l’Europa. L’8 maggio è una giornata storica, di grande significato, degna di essere ricordata. Non ci sarebbe potuta essere data più adatta per questo nostro incontro, che desidera contribuire a dare uno spirito all’Europa. L’8 maggio ci ricorda la fine della terribile Seconda guerra mondiale, che per sei lunghi anni ha tormentato l’Europa, è costata la vita a milioni di persone e ha tolto a molti la loro patria. Nello stesso tempo l’8 maggio è stato la data della liberazione – anche della liberazione della Germania – da una dittatura di mostruosi criminali che disprezzavano l’uomo. Mentre gran parte dell’est europeo è finito sotto la dittatura comunista, per decenni. Ricordiamo l’8 maggio qui a Stoccarda per un altro motivo. È stato qui che, nell’ottobre del 1945, dopo la guerra, per la prima volta vescovi evangelici e responsabili della Chiesa evangelica hanno riconosciuto ufficialmente la loro parte di colpa. Essi hanno riconosciuto di non aver abbastanza creduto, pregato e resistito. È poi quasi un miracolo che, dopo la catastrofe della Seconda guerra mondiale, sia stato stipulato un trattato di pace, dal quale finalmente veniva in evidenza l’unificazione dell’Europa. Per fortuna c’erano allora – al momento giusto e al posto giusto – politici cristiani che hanno cominciato ad intraprendere la via della riconciliazione. Grazie al generoso aiuto dell’America, il piano Marshall, fu possibile iniziare, in un’Europa distrutta, anche la ricostruzione economica. Le persone affamate ricevettero pane e lavoro e, con essi, speranza e un futuro. Un ulteriore avvenimento però deve essere ricordato. Nelle dure giornate della guerra, Dio ha fatto nascere in Europa qualcosa di nuovo.Assolutamente inaspettate, nel 1943-44 sono sorte comunità cristiane come il Movimento dei focolari nella Chiesa cattolica in Italia, le Marienschwestern a Darmstadt e la Christusbruderschaft a Selbitz nella Chiesa evangelica, i Fratelli di Taizé nella Chiesa riformata in Francia e molti altri ancora. Siamo felici di averti oggi presente tra noi, cara Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei focolari. Mediante questi movimenti, lo Spirito Santo ha donato al mondo impulsi del tutto nuovi per il futuro della chiesa e della fede cristiana. Nel ventesimo secolo lo Spirito Santo ha superato barriere che hanno tenuto i cristiani per lungo tempo divisi. Con lo sbocciare dell’ecumenismo, la prima a sgretolarsi è stata quella delle confessioni. Nel ventesimo secolo, col nascere del Movimento pentecostale e del Movimento carismatico, è stata, in certo modo, superata anche la barriera culturale. Cristiani di tutte le culture si incontrano e si capiscono quando Dio lascia libera via ai suoi doni, per radunare il popolo di Dio e per il rinnovamento della società. In tutte le confessioni e in tutti i paesi si nota questa azione dello Spirito Santo che riunisce cristiani nell’adorazione di Dio. La terza barriera che lo Spirito Santo ha fatto cadere è quella tra i responsabili delle chiese e il popolo di Dio, i laici. Nei movimenti spirituali sorti nell’ultimo secolo il popolo di Dio, i laici, hanno acquistato una particolare dignità. Dotati di doni spirituali, di carismi, possono andare incontro con efficacia alle particolari necessità della chiesa, come è stato detto al Vaticano II. Quando papa Giovanni Paolo II nel sabato di Pentecoste 1998 ha invitato i movimenti e le comunità ecclesiali della Chiesa cattolica a venire a Roma per un grande incontro, è cominciato ancora una volta qualcosa di nuovo. Dopo aver espresso la sua soddisfazione per la nascita dei movimenti, li ha incoraggiati a servire con i doni ricevuti la chiesa intera. Tu, carissima Chiara, ci hai espressamente invitati a fare insieme questo cammino di fede. La prima tappa di questo cammino ha avuto luogo ad Augsburg, il giorno della festa della Riforma nel 1999, dopo la firma della Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione. Per la prima volta dopo quasi 500 anni, la Chiesa cattolica e la Federazione luterana mondiale hanno firmato insieme un documento di fede. E nella stessa serata si è svolto ad Ottmaring, presso Augsburg, un incontro di responsabili di movimenti spirituali di diverse confessioni. È stata allacciata una rete di rapporti sempre più stretti con un numero sempre crescente di movimenti e comunità. L’8 dicembre del 2001, ha poi avuto luogo per la prima volta a Monaco un vasto incontro ufficiale di movimenti evangelici e cattolici dal titolo: Insieme, come altrimenti?. In quell’occasione abbiamo formulato un patto di alleanza dei nostri cuori all’amore scambievole e al rispetto reciproco, che nel frattempo ha portato buoni frutti. In quell’occasione il vescovo evangelico Ulrich Wilckens ha detto che la secolarizzazione, l’ateismo e la perdita di valori sono frutto della divisione delle chiese. Ci si domandava: se questo è vero, non potrebbe essere anche vero il contrario, che cioè mediante l’unità nell’amore tra i cristiani si possa consolidare di nuovo anche la fede? Ieri e l’altro ieri abbiamo tenuto qui a Stoccarda un Congresso dei responsabili, durante il quale abbiamo avuto un prezioso scambio, in vari campi. Noi stessi siamo stati meravigliati nello scoprire quanti doni abbiamo ricevuto da Dio, per il bene gli uni degli altri. Oggi desideriamo testimoniare ai fratelli europei, insieme, cristiani di chiese diverse e di movimenti diversi, i doni dello Spirito Santo che lui ha affidato ai nostri movimenti per il bene di tutti. Parecchi movimenti e comunità ecclesiali sono presenti in più nazioni del nostro continente. In questo modo possiamo già ora contribuire in modo efficace al rinnovamento nello Spirito del nostro continente.

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