Il girello

Il nostro primo figlio ha quasi 9 mesi e stiamo dibattendo sull’utilità o meno di acquistare un girello, avendo ricevuto al riguardo pareri discordanti. In effetti, Giovanni è un bimbo molto vivace e poco sopporta di rimanere nel box o nel seggiolone. È quindi impegnativo gestirlo, motivo per cui il girello sembrerebbe una soluzione pratica… Potrebbe darci un consiglio?. Laura e Tommaso Catania Cosa succede quando poniamo un bambino di circa 9 mesi nel girello? Il piccolo, che ancora non ha acquistato la completa capacità di coordinare i movimenti per camminare (e talora anche per stare da solo in posizione eretta), viene inserito in una struttura rigida ma leggera, dotata di sedile al centro e cuscinetti a sfera alla base. In tal modo basterà il solo sfregamento a terra dei piedini per spostarsi. Dopo un po’ di pratica il piccolo imparerà ad utilizzare il girello per andare nella direzione che desidera, dando l’idea che è finalmente libero di muoversi. In effetti, dal punto di vista neuromotorio il girello permette al bambino di eseguire un numero limitato di movimenti, che non corrispondono a quelli che dovrà realizzare per avere una deambulazione autonoma. Pertanto il bambino impara una modalità scorretta con cui muoversi, particolarmente accentuata quando si pone il sedile troppo in alto e gli si dà la possibilità di toccare il terreno solo con le punte e comunque rimanendo quasi completamente seduto. Per questo motivo frequentemente i bambini che fanno uso abituale del girello imparano a camminare in un tempo più lungo rispetto a quelli che non l’hanno utilizzato. Gli spostamenti autonomi per la casa del neo-pilota di formula uno aprono inoltre una serie di possibili rischi, per i quali bisogna adeguatamente attrezzarsi. Bisogna essere sicuri che il bambino non abbia accesso alle scale, che il televisore non sia in posizione pericolosa e facilmente ribaltabile, che i cassetti siano chiusi a chiave, che non vi siano a portata di mano soprammobili pesanti, medicinali, oggetti piccoli, ecc… Insomma l’ambiente deve essere blindato e resistente a qualsiasi tentativo di esplorazione. L’insieme degli svantaggi e dei possibili rischi induce molti pediatri a porre il girello in stato d’accusa e sconsigliarne l’utilizzo. Tuttavia i vantaggi del girello esistono. Intanto il genitore ha qualche minuto per respirare, particolarmente prezioso quando, come nel suo caso, si ha necessità di sbrigare le normali faccende di casa e il bambino mal sopporta altre possibili soluzioni (ad esempio un ampia coperta su cui rimanere seduto manipolando dei giochi oppure uno spazio in cui liberamente provare a gattonare). Inoltre la possibilità di esplorare è fonte di nuovi stimoli e il bambino appare molto interessato e divertito dalle continue scoperte. Ricordo che con i miei cinque figli questi aspetti sono stati importanti e mi è sembrato di vederli crescere, quasi da un giorno all’altro, quando abbiamo iniziato a metterli nel girello. Fino al giorno prima dipendevano dall’adulto per ogni cosa, con l’aiuto del girello iniziavano ad affermare la propria libertà e il proprio desiderio di movimento. In conclusione la mia personale esperienza per il girello è stata positiva. Tuttavia ritengo che anche per questo strumento ciò che più conta è che i genitori lo adeguino sia alle loro esigenze che al carattere e alle caratteristiche del bambino. Tantissime famiglie non lo hanno mai usato e si sono ugualmente trovate bene, mentre altre lo hanno acquistato ma poi il bambino ha preferito gattonare ed il girello è stato quasi subito riposto nella scatola. Insomma, per chi vuole utilizzarlo, bisogna avere l’accortezza di non farne un uso eccessivo e adeguare l’ambiente domestico alla necessità di garantire la sicurezza agli spostamenti autonomi…. del piccolo Schumacher!

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