Giornata dei poveri, vivere la fraternità

«Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno», ricorda papa Francesco. Molte le iniziative nate in tutto il Paese in occasione del 13 novembre
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Non è sempre facile «fare quadrare i conti». Succede a un numero sempre maggiore di persone e famiglie in condizione di fragilità, ai pensionati, a chi ha un passato di migrazione. In un contesto difficile, segnato dalla pandemia, dalla guerra nella vicina Ucraina, dalla crisi energetica con il conseguente aumento del costo delle bollette, crescono le diseguaglianze, si allarga il divario sociale tra ricchi e poveri. «Davanti ai poveri non si fa retorica, ma ci si rimbocca le maniche e si mette in pratica la fede attraverso il coinvolgimento diretto, che non può essere delegato a nessuno», ricorda papa Francesco nel Messaggio per la VI Giornata Mondiale dei Poveri, che ogni anno diventa l’occasione per ciascuno di riconsiderare le priorità e a volte anche di mettere in discussione il proprio stile di vita per aprirsi a una «attenzione sincera e generosa che permette di avvicinarsi a un povero come a un fratello che tende la mano».

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Nei giorni scorsi, nella diocesi di Bolzano-Bressanone, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi «La povertà è più vicina di quanto pensi», iniziativa che quest’anno si svolge nella settimana precedente e successiva alla Giornata. «In molti dei nostri servizi, emergono le preoccupazioni finanziarie che in questo momento sono in aumento fra le persone», ha commentato la direttrice della Caritas altoatesina, Beatrix Mairhofer. «Abbiamo tutti una responsabilità sociale e dobbiamo tutti agire di conseguenza!». Per questo motivo, le iniziative dell’anno in corso sono rivolte soprattutto alle persone per le quali diventa sempre più difficile arrivare alla fine del mese. Nel mese di novembre sono stati organizzati incontri di sensibilizzazione e informazione in tutto l’Alto Adige con esperti del Centro di Ascolto diocesano e della Consulenza Debitori della Caritas per trovare modalità d’intervento e di sostegno per chi fa più fatica. «La solidarietà, in effetti, è proprio questo: condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra», si legge nel Messaggio.

In risposta all’invito del papa a far crescere la solidarietà e «il senso della comunità e della comunione come stile di vita», a Roma, il cardinale vicario Angelo De Donatis ha proposto alla diocesi l’iniziativa della «bolletta sospesa», una raccolta straordinaria di offerte per il Fondo famiglia della Caritas diocesana finalizzata al sostegno delle persone e delle famiglie in maggiori difficoltà. Infatti, «nel corso del 2021, la quasi totalità (99%) dei centri di ascolto parrocchiali ha dichiarato di aver attivato interventi di aiuto a persone (singoli o famiglie) che dovevano far fronte al pagamento di bollette insolute», ha spiegato Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, presentando il primo numero della nuova collana editoriale «Sguardi», nel quale sono raccolte le richieste arrivate nei centri di ascolto parrocchiali e diocesani.

In tempi di crisi bisogna cercare di rafforzare la speranza, intraprendere percorsi, non circoscrivere tutto in una sola giornata, unire cuore e mani, preghiera e azione concreta per farsi prossimo a chi è in difficoltà. Di qui la triplice proposta: una Messa comunitaria da celebrare insieme alle persone che ricevono sostegno e aiuto; l’organizzazione di momenti conviviali e di condivisione comunitaria per ascoltarsi e raccontarsi; un atto di solidarietà concreta.

«La generosità nei confronti dei poveri trova la sua motivazione più forte nella scelta del Figlio di Dio che ha voluto farsi povero Lui stesso», scrive papa Francesco. «Se vogliamo che la vita vinca sulla morte e la dignità sia riscattata dall’ingiustizia, la strada è la sua: è seguire la povertà di Gesù Cristo, condividendo la vita per amore, spezzando il pane della propria esistenza con i fratelli e le sorelle, a partire dagli ultimi, da quanti mancano del necessario, perché sia fatta uguaglianza, i poveri siano liberati dalla miseria e i ricchi dalla vanità, entrambe senza speranza».

A Catania la Giornata Mondiale dei Poveri avrà il profumo della preghiera e del pane spezzato insieme: sabato 12 novembre la veglia di preghiera organizzata dalla Consulta delle Aggregazioni laicali sarà un’occasione per porsi in ascolto della Parola e dei poveri. Domenica 13 novembre avrà luogo la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo e concelebrata da don Piero Galvano, direttore della Caritas Diocesana e subito dopo il pranzo di S. Elisabetta preparato e servito dalle Fraternità Francescane Secolari in collaborazione con la Caritas. Come segno di carità concreta, ci sarà una raccolta di coperte e piumoni da destinare alla Caritas Diocesana in vista del periodo invernale.

Ogni anno la Giornata Mondiale dei Poveri apre nuove strade, illumina cammini di speranza, viene incontro alle domande di senso della vita. «La povertà di Cristo ci rende ricchi», ricorda il papa. «Se Lui si è fatto povero per noi, allora la nostra stessa vita viene illuminata e trasformata, e acquista un valore che il mondo non conosce e non può dare».

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