Eliminare il lavoro minorile per il futuro dell’umanità e la giustizia sociale

In occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2023, che si è celebrata il 12 giugno, un rapporto statistico realizzato da Unicef Italia rappresenta la situazione relativa ai rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro dei minori di 19 anni
lavoro minorile
Un bambino che lavora nella fabbrica Sharifi di tappeti a Kabul, Afghanistan (Foto ©lapresse 27-12-2001)

Il tema della Giornata mondiale contro il lavoro minorile 2023 è: “Giustizia sociale per tutti. Porre fine al lavoro minorile!” Già dal 2002 l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) ha lanciato la prima giornata mondiale contro il lavoro minorile da celebrare il 12 giugno al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle situazioni inaccettabili che poggiano sullo sfruttamento lavorativo di bambini e adolescenti e di mobilitare il movimento mondiale che lotta per l’eliminazione del lavoro minorile.

Oggi si impegna a rafforzare l’azione internazionale per la realizzazione della giustizia sociale, in particolare nell’ambito della Coalizione mondiale per la Giustizia sociale, con l’eliminazione del lavoro minorile come uno dei suoi elementi cardine, così come afferma Gilbert F. Houngbo, direttore generale dell’Organizzazione mondiale del Lavoro: «Dobbiamo intensificare la nostra lotta contro il lavoro minorile, sostenendo una maggiore giustizia sociale. Se lo facciamo, la fine del lavoro minorile non è solo possibile. È a portata di mano. L’antidoto al lavoro minorile indotto dalla povertà è un lavoro dignitoso per gli adulti, in modo che possano sostenere le loro famiglie e mandare i figli a scuola, non a lavorare. Lavoro dignitoso significa porre fine al lavoro forzato, creare luoghi di lavoro sicuri e salubri e permettere ai lavoratori di organizzarsi e dare voce alle proprie esigenze. Significa porre fine alla discriminazione, perché il lavoro minorile spesso colpisce gruppi emarginati».

«Il futuro dell’umanità è legato alla capacità di proteggere i bambini», dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. «La protezione sociale di cui dovrebbero godere – diritto alla salute e all’istruzione –, indipendentemente dal luogo in cui si è nati, è ben lungi dall’essere una realtà. In tutto il mondo, a milioni di bambini viene negato l’avvenire. È necessaria una presa di coscienza della pericolosità dell’ingresso in età precoce nel mondo del lavoro di bambini e ragazzi che, senza alcuna tutela, vedono compromettere irrimediabilmente il proprio futuro e del danno che questo reca all’intera società. È una responsabilità per fronteggiare la quale sono necessari l’impegno dei Governi, delle imprese, della società civile e l’adozione, a livello internazionale, di comportamenti eticamente condivisi anche da parte dei consumatori».

La tutela della salute dei minori che lavorano è oggetto del primo Report statistico “Lavoro minorile in Italia: rischi, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro” presentato da Unicef Italia in occasione della Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile che esamina i dati sul lavoro minorile e gli infortuni da lavoro in Italia nel quinquennio 2017-2021, distribuiti per età, regione e genere, realizzato sulla base di dati elaborati a partire da report e database presenti sui portali nazionali dell’Inail e dell’Istituto nazionale per la Previdenza Sociale (Inps).

Una fotografia del lavoro minorile in Italia dove Lombardia (76.942), Emilia Romagna (40.000), Veneto (39.810) e Piemonte (31.997) – che da sole ricoprono più del 50% delle denunce di infortunio nazionali – sono le regioni con le percentuali più elevate di denunce totali di infortunio dei lavoratori sotto i 19 anni nel quinquennio preso in esame. Il Veneto rappresenta la prima Regione per infortuni con esito mortale. Abruzzo, Basilicata, Sardegna, la Provincia autonoma di Trento e la Valle d’Aosta non registrano nessun infortunio con esito mortale nel quinquennio 2017-2021. Quanto al genere è in aumento il lavoro delle minorenni di sesso femminile.

L’Unicef Italia e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali già nel febbraio 2023 hanno siglato un Protocollo al fine di garantire insieme un’attenzione particolare ai minorenni che lavorano e favorire la diffusione di una cultura della prevenzione.

Con l’hashtag #EndChildLabour, papa Francesco in Twitter così interviene: «… non si risparmino sforzi per porre fine alla piaga del lavoro minorile! I bambini sono la speranza: non permettiamo che venga cancellata!».

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