Credere in Dio oggi?

È uscito il nuovo numero di Ekklesia: noi credenti siamo chiamati a dare ragioni della nostra speranza

È ancora possibile e addirittura ragionevole credere in Dio in un mondo che sembra avere la risposta a ogni cosa, che pare stia scoprendo quell’elisir dell’immortalità che gli uomini di tutti i secoli hanno invano cercato? Il consumismo e la secolarizzazione stanno arrivando dappertutto con la globalizzazione sfrenata a cui assistiamo e portano con sé autosufficienza e a volte anche arroganza verso un Dio che si pensa non esista più.

Come credenti, sappiamo quanto è importante proprio per il mondo di oggi credere nel Dio di Gesù Cristo, pena l’autoeliminazione dell’umanità imbrigliata in guerre, sfide dell’intelligenza artificiale, disastri ambientali. In questo numero cerchiamo di contestualizzare e capire meglio questo fenomeno, per potere dare sempre più ragioni della nostra speranza!

Iniziamo con la prospettiva sociologica offerta da Silvia Cataldi proprio su Dov’è andato Dio? cui fanno riscontro interventi dagli altri continenti.

Francesco Cosentino ci aiuta a capire che la secolarizzazione – come ha osservato il noto filosofo canadese Charles Taylor – ha anche radici nella mutata coscienza di sé delle persone, e si chiede: Come parlare di Dio oggi?

Enrique Cambón ci aiuta ad interpretare un fatto che sembra ovvio: la notte, o meglio, l’apparente assenza di Dio, e ci fa capire che non si tratta di una assenza ma di una dimostrazione dell’immenso amore di Dio per l’umanità.

Altri contributi come quello del pastore luterano Michael Jonas su Due approcci alla fede e quello di Christian Hennecke più a sfondo esistenziale, Lasciare spazio perché passi Dio, aprono ulteriori prospettive per capire la situazione che stiamo vivendo. Claudio Maina ci racconta come cerca di entrare in rapporto costruttivo con le nuove generazioni.

Non mancano poi le Buone pratiche, come una iniziativa di dialogo tra cristiani e la Sinistra europea, la testimonianza di una parrocchia della periferia di Roma, scritta dal parroco, don Concetto Occhipinti, e quella di una medica che spiega come il lavoro con persone diversamente abili le ha cambiato la vita.

Nella sezione Testimoni questa volta presentiamo un’esperienza del caratteristico apporto dei Fratelli laici nelle Congregazioni clericali e una intervista alle Suore del Sacro Cuore di Gesù su un esempio di cammino sinodale nella Congregazione,

Le iniziative ed esperienze che Adriana Masotti ha raccolto nella sezione Percorso sinodale documentano quanto questo percorso cerchi di rinvigorire il tessuto ecclesiale e possa contribuire anche a rinnovare la società.

In Chiesa in dialogo presentiamo una riflessione del rev. Ioan Sauca, uno degli esponenti più significativi in questi 30 anni del Consiglio Ecumenico delle Chiese: Quale fututo per il movimento ecumenico?

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