Cosa vuola la famiglia?

Un tema eticamente sensibile quale il riconoscimento dei diritti delle persone che fanno parte delle unioni civili (come dice il ministro Bindi), sta infiammando la discussione sociale e politica nel nostro paese. L’oggetto del contendere è il riconoscimento dei diritti civili (eredità tra conviventi, assistenza sanitaria e sociale per sé e per i figli, ecc.) a chi, pur convivendo more uxorio con altra persona, rifiuta o non può contrarre il matrimonio. Si tratta di un dovere in base agli articoli 2 e 3 della Costituzione (diritti dei cittadini e tutela delle formazioni sociali anche diverse dalla famiglia), oppure è un tentativo di sradicamento della famiglia fondata sul matrimonio e riconosciuta base della nostra società secondo l’articolo 29 della stessa Costituzione? Il quesito non è da poco, anche se è cavalcato da gente (di destra, di centro e di sinistra) cui della famiglia interessa poco o nulla, miranti solo a mettere in difficoltà o difendere il governo. Nella notte delle coscienze, sentiamo illuminanti le parole del papa, che pur riconoscendo la legittima autonomia delle realtà terrene, invita le famiglie a mostrare che Dio è amore e vuole il bene e la felicità di tutti gli uomini. Questa bella affermazione ci fa riflettere: sull’identità della famiglia oggi, cioè di quella unione frutto di relazione tra un uomo e una donna, aperta alla vita e appartenente a tutte le culture. È il residuato di un sistema sociale ormai in via di dissolvenza, oppure, come sostiene Chiara Lubich, nel suo mistero d’amore essa è perenne sorgente e modello della convivenza umana? Oggi, ha ancora qualcosa da dire e da dare la più antica forma associativa umana? Nella società liquida in cui stiamo, dove tutto è cangiante e fluido, dove strutture e schemi hanno vita breve con scarsa stabilità, risulta quasi palpabile la solidità dei valori che la famiglia offre, la sicurezza dei riferimenti antropologici, il calore e i colori che fanno umana la convivenza. Amore, bene, felicità sono stupende realtà spirituali ed umane, integralmente laiche… La famiglia non è un santino da sacrestia legato a pratiche confessionali. È uno scrigno di valori integralmente umani la cui sacralità è pari alla totale laicità. Nel senso che è per tutti, come a tutti si offre la primavera che rinnova il miracolo della vita. Per la famiglia quindi, il pericolo non viene soltanto dal riconoscimento eventuale di diritti civili a persone che sono sempre figli suoi. Essa ha soprattutto bisogno che le forze politiche le offrano un habitat sociale favorevole, ove vivere e spargere i valori di comunione, solidarietà, reciprocità e spirito di servizio, norma della sua esistenza. Se i politici (di destra, di centro, di sinistra) pensassero a questo…

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