Brevi solidarietà

OLTRE L’HANDICAP Come una laurea La paralisi cerebrale dalla nascita e gravi difficoltà motorie agli arti e alla parola non sono un impedimento alla comunicazione, come spiega Mariagrazia Fusari nel suo Ero prigioniera (Il Margine): autobiografia di una giovane donna che non si è rassegnata alla gabbia della disabilità, ma ha saputo – con incredibile coraggio – diventare protagonista del suo destino. Decisivo in questa storia l’incontro con un insegnante capace di chiamarla per nome e con un computer, che a 15 anni le dà la parola e, con essa, la dignità. Il libro, scritto nell’arco di un decennio col solo pollice destro, descrive nel capitolo finale la visita al Centro don Gnocchi Santa Maria Nascente fatta nel 1985, che rappresentò il primo approccio della ragazza con un computer adatto a lei, il Cptex-80. Quel mercoledì 15 maggio scrissi propriamente da sola, per la prima volta, con uno speciale fungo sensore, il mio nome, il mio cognome e una parte del mio indirizzo. In quei momenti l’emozione era palpabile in tutte le persone che mi erano accanto e specialmente in mamma Dina. Credo proprio che quel momento fosse paragonabile ad una laurea!. TORRE ANNUNZIATA Il premio di Vittoria È di Torre Annunziata, alle falde del Vesuvio, regno della camorra, la bimba più buona d’Italia. Si chiama Vittoria, ha 10 anni, frequenta la prima media. Si occupa della mamma malata di tumore e di due fratellini di 6 e 7 anni. Fa la spesa, prepara il pranzo, pulisce la casa e a scuola è bravissima. Come premio, lei ha chiesto di vedere il suo papà, detenuto nel carcere di massima sicurezza di Volterra. Un desiderio che pareva impossibile da accontentare. Ma la sua richiesta semplice ha vinto i meccanismi burocratici e, in via del tutto eccezionale, il papà glielo hanno portato da Volterra a Torre Annunziata. MALATI MENTALI Per sradicare un pregiudizio Due mani che reggono una piantina con le sue radici per trapiantarla in un terreno più accogliente. L’immagine della home page è una metafora che, nel caso del sito Internet www.campagnastigma. it, rimanda al pregiudizio sulla malattia mentale, difficile ma non impossibile da debellare. Con un linguaggio divulgativo, spiega cosa sono la malattia mentale, i sintomi e le cure, e cosa può fare ciascuno di noi per sradicare il pregiudizio attorno a questo disagio, che comporta forti carichi di sofferenza e disabilità. Il sito, che si rivolge soprattutto alle scuole, è frutto di una campagna durata due anni che ha coinvolto circa cinquecento scuole superiori, e che ha avuto visibilità in diversi spazi on line frequentati dai giovani.

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