Brevi solidarietà

CAMERUN Un progetto per i malati di Aids Dall’esperienza vissuta in alcuni Centri di salute della periferia di Bamenda (Camerun) è nato il progetto di una sorta circolo dove si ritrovano persone sieropositive o malate dì Aids che in questo modo riescono a rompere il loro isolamento. Alla fine del 2004 erano 92 gli associati ai due Centri di Akum e di Bali, una ventina dei quali bambini. Ci sono poi altri ammalati gravi che si vanno a trovare a casa. Susi Codazzi, responsabile locale del progetto, spiega che non si tratta di una mera attività assistenziale, quanto piuttosto di una nuova esperienza di approccio globale legata alle particolari caratteristiche della società africana. NAPOLI Una classe sperimentale per bambini ucraini È la prima esperienza del genere in Italia, per la quale il comune ha offerto una sede, la scuola media Verga. A impartire lezioni di lingua e cultura ucraina le mamme degli studenti, perlopiù insegnanti in Ucraina, con titoli però non riconosciuti in Italia. La comunità ucraina a Napoli è la più popolosa dopo quella cingalese: ufficialmente sono circa 3 mila gli ucraini che vivono nel capoluogo campano. I loro figli vanno nelle nostre scuole e si stanno integrando con i bambini napoletani. (Ansa) PRATO La città più multietnica d’Italia Nel 2004, i 16,399 immigrati residenti a Prato (soprattutto cinesi, albanesi, pachistani, marocchini e romeni) rappresentavano il 9,08 per cento dei circa 180 mila abitanti della città. Un trend in crescita, che si rispecchia nella presenza di extracomunitari nelle scuole (il 37 per cento alle elementari) e nell’aumento delle imprese gestite da stranieri (+10 per cento in un anno). La crescita della città – spiega Anna Marsden, che ha curato il Report da cui si ricavano questi dati – è quindi dovuta agli immigrati. A Prato, gli italiani sono in calo, 621 in meno rispetto al 2003, mentre gli stranieri sono 3.272 in più. Per l’anno scolastico 2003-2004, Prato è la seconda provincia in Italia per incidenza di studenti stranieri sul totale degli iscritti. Alle materne i bambini immigrati rappresentano il 18,5 per cento del totale. Infine, l’indagine indica un incremento della presenza di immigrati fra i titolari o soci di imprese: delle oltre 3 mila aziende straniere al primo posto sono quelle cinesi. Seguono quelle albanesi, marocchine, pachistane e romene. I settori sono soprattutto quelli manifatturiero, delle costruzioni, del commercio, gli alberghi, i ristoranti e i servizi. (Migranti Press)

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