Brevi famiglia

Genitori adottivi In Usa va crescendo tra le grandi imprese la tendenza a trattare i lavoratori che adottano bambini allo stesso modo dei genitori naturali. Secondo una ricerca, condotta dalla “Society for human resource managemet”, il 65 per cento delle aziende ha una politica di rimborso parziale delle spese di adozione. Tra i benefit, c’è un intervento una tantum, dai 5 ai 10 mila dollari, e un’aspettativa pagata di alcune settimane. Rita Soronen, della fondazione Dave Thomas per l’adozione, spiega: “È un ottimo sistema per migliorare l’immagine aziendale e proporsi come family-friendly”. Tale spinta è venuta proprio da Thomas, il creatore della catena di ristoranti Wendy’s: era stato adottato quando aveva sei settimane di vita. Famiglia e usura Undicimila richieste di aiuto dalle famiglie, giunte in tre anni. È il dato emerso nella giornata conclusiva del convegno “Famiglia, usura, sovraindebitamento: la Chiesa italiana si interroga”, promosso dalla Consulta nazionale antiusura. “La piaga dell’usura – ha commentato il segretario nazionale della Consulta – non si combatte solo con leggi appropriate. Accanto alla solidarietà e alla legalità, sono necessarie la prevenzione e l’accompagnamento delle persone “. Un mestiere per gioco “Osservando gli scolari in una scuola, ho notato che nel gioco ognuno aveva scelto un mestiere”. Cristina Castelli, la direttrice del Cross (Centro ricerca orientamento sviluppo scolastico della Cattolica), racconta così come è nata l’iniziativa che ha trovato proprio nel “lavoro” un non tradizionale strumento educativo. Attraverso il gioco didattico di cinquanta carte con su disegnato un mestiere dal nome scritto in sei lingue, si punta ad ampliare le conoscenze dei piccoli, arginando luoghi comuni, per un più armonico inserimento nel tessuto familiare e sociale. “Cartegioco, arti e mestieri” è stato realizzato dal Cross, nell’ambito del progetto della Comunità europea Socrates, ed ha interessato anche la Francia e la Spagna, riguardando bambini di diversissime etnie. Niente adozione Philippe Fretté, gay e celibe, nel 1995 aveva presentato istanza per adottare un bambino. Contro il diniego ricevuto dal Tribunale francese, si era rivolto alla Corte europea che giudica le violazioni dei diritti dell’uomo. Questa ha tuttavia confermato la piena legittimità di quella sentenza, dichiarando che la Francia ha il diritto di rifiutare a un omosessuale l’adozione di un bambino: “Fretté possiede qualità umane ed educative, ma rivela l’assenza dei riferimenti materni costanti, necessari”. La salute dei nati in vitro Ogni anno nascono in tutto il mondo circa 50 mila bambini tramite la fecondazione in vitro. Eppure, non si sono mai studiati a fondo gli effetti di tale pratica sulla loro salute successiva. Il dott. Stromberg, dell’ospedale pediatrico infantile di Uppsala, in Svezia, ha osservato 5.680 bambini nati per Fivet, compresi tra i 18 mesi ed i 14 anni e 11.360 bambini nati in forma naturale. Anche se lo studio non è sufficientemente ampio, ha dimostrando che i primi hanno tre volte più problemi di peso, di sviluppo durante la gestazione e tre volte le probabilità di mostrare disordini neurologici.

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