Articolo 29. Famiglia da riconoscere

Quella «società naturale fondata sul matrimonio» che viene prima della Repubblica.
Una famiglia numerosa

Oggi pronunciare la parola famiglia vuol dire schierarsi pro o contro una certa parte politica e devi subito affrettarti a specificare a quale tipo di famiglia stai pensando. Per i costituenti non fu così: scorrendo la lunga discussione nella prima sottocommissione e poi in aula, appare chiaro come la famiglia, definita «società naturale fondata sul matrimonio» non fu argomento di parte, ma un fatto sociale e come tale fu trattato.
Riconoscere, agevolare, proteggere, assicurare: questi i verbi usati per fondare i rapporti tra la Repubblica, nata a quel tempo da pochi mesi, e la famiglia.

«Riconoscere». Un verbo usato nella Costituzione solo in poche precise situazioni: nell’art. 2 per garantire i diritti inviolabili dell’uomo, nell’art. 5 per promuovere le autonomie locali e nell’art. 29: «La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Anche in quell’occasione, la cultura cattolica, quella social-comunista e quella liberale trovarono una felice sintesi, “riconoscendo” la consistenza di una realtà costituita, originaria, precedente le istituzioni repubblicane. E la cui libertà andava difesa.
 
«Agevolare». Altra scelta significativa quella di porre l’argomento famiglia sotto il titolo “Rapporti etico-sociali”, assieme a scuola, arte, cultura e sanità. Se ne affermava così la necessità per lo sviluppo armonico e completo della persona umana, perché luogo naturale di affetti e di relazioni. “Proteggere e assicurare” i compiti relazionali e intergenerazionali di questo piccolo consorzio solidale. Non era una scelta scontata per l’ordinamento italiano. Lo Statuto albertino aveva trattato la famiglia come argomento da codice civile, un affare patrimoniale tra privati. Il regime, sempre nel codice civile, ne aveva fatto uno strumento per «educare e istruire la prole», in conformità al «sentimento nazionale fascista». I nostri padri e madri costituenti, in modo assolutamente nuovo, la riconobbero invece come un fondamento necessario alla solidarietà sociale.
Oggi, dopo 66 anni, che ne è stato di tale chiarezza costituzionale? La crisi attuale ci aiuterà ad andare alla sostanza delle cose. Perché riconoscere il ruolo sociale della famiglia significa lavorare per la riuscita della nostra società.

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