6 azioni contro il bullismo

Da ormai tre anni una classe di Lecce propone iniziative contro le prepotenze, fuori e dentro le scuole. I ragazzi hanno anche messo a punto un piano che può essere messo in atto in tutti gli istituti scolastici, dalle elementari alle superiori.

Era il mese di febbraio del 2016 quando una ragazzina di 12 anni di Pordenone cercò di farla finita. Bullizzata da un compagno, che la sollecitava a togliersi la vita e la prendeva in giro insieme ad altri, un giorno la studentessa, che frequentava la seconda media, decise di buttarsi giù da una finestra. Dietro di sé, lasciò due biglietti: uno per scusarsi con i genitori, l’altro per chi l’aveva derisa e torturata: “Adesso sarete contenti“.

Da quel tentato suicidio, dovuto ad un atto di bullismo, è nata una strategia contro le prepotenze messa a punto dai ragazzi di Mabasta!, il Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti, fondato dagli studenti della I A (oggi vanno in IV A), dell’Istituto “Galilei Costa Scarambone” di Lecce: Giorgio Armillis, Martina Caracciolo, Mattia Carluccio, Mirko Cazzato, Jacopo De Lucia, Patrick De Silla, Marta Di Giuseppe, Lorenzo Greco, Niki Greco, Simone La Gioia, Francesca Laudisa, Michela Montagna, Edoardo Sartori, Alice Stamerra.

Dopo aver promosso varie iniziative di sensibilizzazione, anche con la polizia, grazie alla collaborazione con il questore di Lecce, Leopoldo Laricchia, ora i ragazzi hanno messo a punto un “piano” contro il bullismo che può essere adottato da qualcunque scuola. regola-doro-per-vincere-il-bullismo-iniziativa-del-movimento-mabastaIl cosiddetto “Modello Mabasta!” parte da “due comandamenti fondamentali contro le prepotenze” (Non fare agli altri ciò che non vorresti che facessero a te” e “Fai agli altri ciò che vorresti che facessero a te”) e prevede un‘alleanza tra studenti e insegnanti, con 6 azioni da promuovere nelle classi:

1) Adottare un “maba-prof” in ogni classe. In questo modo, spiegano gli studenti, in caso di necessità ogni alunno sa «in qualsiasi momento e con estrema facilità, velocità e praticità, a chi può rivolgersi per segnalare ogni possibile episodio o chiedere consigli. Ogni docente referente di classe a sua volta sa che, per casi più importanti o gravi, può rivolgersi al referente d’Istituto, appositamente preparato e istruito».

2) Proporre il questionario “maba-test” a tutti gli studenti: uno strumento utile per accertare la loro percezione del bullismo, se hanno subito prepotenze dal vivo oppure online, se sono stati testimoni di soprusi.

3) Individuare le bulliziotte e i bulliziotti di classe. Si tratta studenti e studentesse che «hanno il compito di tenere occhi e orecchie aperti al fine di individuare sul nascere ogni comportamento o episodio di bullismo e cyberbullismo». Vengono scelti con voto segreto dai compagni di classe e devono avere particolari caratteristiche: essere rispettosi degli altri, essere rispettati dalla maggioranza dagli studenti (attenzione, non “temuti”!), essere contrari ad ogni forma di sopraffazione o sopruso, avere la capacità di mettere pace e smorzare le controversie, non dire mai: “Io mi faccio i fatti miei”.

4) Usare una bullibox in classe. Si tratta di una scatola che va collocata in una posizione strategica, nella quale chiunque può postare anonimamente una segnalazione relativa a fatti di bullismo.

5) Ricorrere al centro di ascolto digitale “DAD” (Digital Antibullying Desk): è una sorta di sportello di ascolto virtuale. La segnalazione di atti di bullismo dentro e fuori la scuola si fa sul sito di Mabasta!, da dove si può accedere anche a siti specializzati. Si garantisce l’anonimato e l’intervento di esperti.

6) Impegnarsi per avere classi “debullizate”. Questo è l’obiettivo del “modello Mabasta!”: contribuire alla creazione di classi «in cui non vi è alcuna forma di bullismo o cyberbullismo e, se dovesse mai insorgere, verrebbe neutralizzata all’istante». Grazie ad appositi poster, la serenità degli studenti può essere testimoniata anche pubblicamente all’interno della scuola.

Per maggiori informazioni, www.mabasta.org.

 

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