WhatsApp: le novità

Frequentemente WhatsApp aggiorna la sua applicazione introducendo nuove funzionalità, anche senza che ce ne accorgiamo. Una panoramica su quanto introdotto recentemente e delle funzionalità di cui potremmo disporre a breve

Il sempre più frequente utilizzo delle chat ha finito per sdoganare e giustificare socialmente l’utilizzo nei messaggi di abbreviazioni e l’accettazione di frequenti errori di battitura, spesso dovuti alle correzioni dei sistemi automatici presenti sui nostri dispositivi. Sarà però successo a tutti almeno una volta di voler cancellare o modificare un messaggio inviato, magari scritto di impulso e di cui ci si è nel frattempo pentiti. In alcune app, come Telegram, questa funzionalità è già disponibile da diverso tempo, mentre su altre, come WhatsApp, non è ancora possibile farlo.

Sembra però che anche la famosa app di messaggistica voglia allinearsi ai concorrenti e nella sua versione di prova stia sperimentando due funzionalità che dovrebbero permetterci a breve di “richiamare” (cancellare) e modificare un messaggio inviato e non ancora letto dal destinatario. Per capire quando sarà possibile richiamare e modificare il messaggio può essere utile ripercorrere brevemente le tre fasi che compie dal nostro dispositivo a quello del destinatario, identificate dalle tipologie di spunte presenti al fondo dei nostri messaggi.

Come funzionano “le spunte”

Come sappiamo, infatti, le diverse fasi sono contraddistinte da una spunta, due spunte e le due spunte colorate di blu, presenti al fondo dei nostri messaggi. Facendo un parallelo con il più intuitivo sistema postale, la sola spunta indica che il nostro messaggio è stato inviato al punto di giacenza di WhatsApp, in attesa che il postino lo prelevi e lo vada a consegnare al destinatario. Per avvisarci che la consegna nella casella postale sul dispositivo del destinatario è avvenuta, WhatsApp aggiunge alla prima una seconda spunta: a questo punto sappiamo che il nostro messaggio è arrivato a destinazione. Le due spunte si colorano di blu quando il nostro interlocutore ha aperto la chat e visualizzato il messaggio, anche se questo non vuol automaticamente dire che abbia realmente letto il contenuto.

Come potremo usare le funzioni di richiamo e di modifica

Sarà quindi possibile esercitare sui messaggi la funzione di richiamo, dove nel fumetto della chat apparirà la scritta “messaggio richiamato” o di modifica tenendo premuto il messaggio e selezionando l’icona che WhatsApp predisporrà solo in assenza di doppia spunta blu, fino cioè a quando la busta “sigillata” sarà ancora parcheggiata nella casella postale del nostro destinatario. Più difficile sarà individuare se possiamo richiamare o modificare un messaggio nel caso il nostro destinatario abbia disabilitato la comunicazione di lettura del messaggio, proprio per l’assenza delle doppie spunte blu.

Altre nuove funzionalità: videochiamate e condivisione in tempo reale della posizione

Non forse tutti sanno che da qualche tempo WhatsApp ha introdotto la possibilità di fare videochiamate “gratuitamente” attraverso la app: una volta selezionato il contatto e cliccato sul simbolo del telefono, è infatti possibile scegliere se effettuare una chiamata vocale o una videochiamata, utilizzando la fotocamera del proprio dispositivo.

Un’altra nuova funzionalità a cui sembra WhatsApp stia lavorando è quella che dovrebbe permettere la condivisione in tempo reale della posizione tra gli utenti di un determinato gruppo. L’invio delle proprie coordinate attraverso il Gps è in realtà una funzionalità già esistente, ma attraverso questa estensione sarà possibile mostrare la posizione effettiva aggiornata ogni volta che l’utente apre la chat di gruppo.

La condivisione della propria posizione all’interno del gruppo non avverrà in maniera automatica, ma richiederà sempre il consenso preventivo dell’utente, impostabile anche per un periodo limitato. Si tratta di una funzionalità che potrebbe tornare utile alle compagnie di amici nell’organizzazione delle proprie uscite, ai genitori apprensivi, ma potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio e far emergere nuovi pericoli per la propria privacy, e che quindi andrà utilizzata (come sempre) in maniera consapevole, per evitare di autorizzare un controllo indiscriminato sui propri spostamenti.

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