We Run Together: l’asta di Francesco

Una corsa per la solidarietà. Gli appassionati possono ricevere un cimelio dei campioni dello sport o vivere un’esperienza diretta con loro: tutto questo per beneficenza, aiutando medici e infermieri nella lotta al Coronavirus. L’asta non riguarda soltanto oggetti, ma vere e proprie esperienze (reali o virtuali)
(Foto Attilio Capra)

Una corsa virtuale di beneficenza: uno sprint gioioso per lasciare un aiuto fattivo a chi in questi mesi si è distinto nella battaglia quotidiana contro il Covid-19. Oggi parte ufficialmente We Run Together, asta benefica organizzata dal gruppo sportivo Athletica Vaticana in collaborazione con le Fiamme Gialle, il Cortile dei Gentili e la Federazione di atletica leggera del Lazio. Si tratta di un’occasione importante per far emergere quelli che sono gli aspetti più sani e puri dello sport, come ha avuto modo di dire papa Francesco lo scorso 20 maggio in occasione dell’udienza straordinaria che ha ufficialmente lanciato l’iniziativa.

Bergoglio si è sempre fatto promotore dell’attività sportiva come un mezzo primario di inclusione, condivisione e solidarietà: un concetto ribadito anche nell’incontro di due settimane fa con l’Athletica Vaticana, durante il quale ha invitato tutti a partecipare all’iniziativa «correndo con il cuore, perché proprio i veri valori dello sport sono particolarmente importanti per affrontare questo tempo di pandemia e, soprattutto, la difficile ripartenza. Lo sport – ha ribadito il Santo Padre – è un ponte di pace che unisce donne e uomini di religioni e culture diverse, promuovendo amicizia, solidarietà ed educazione». Francesco si è poi rivolto agli sportivi, evidenziando come loro possano essere dei «portatori di bellezza, capaci anche di saper andare al passo del più debole»: un invito diretto a cui tanti grandi campioni hanno risposto con grande entusiasmo.

L’asta di beneficenza We Run Together, promossa sulla piattaforma charitystars.com, vede infatti molti sportivi in prima linea. Da Francesco Totti, con la sua maglia gara autografata della Supercoppa 2010 al campione italiano di atletica Filippo Tortu che ha messo a disposizione un body autografato, passando per il custome e la cuffia della campionessa olimpionica e mondiale Federica Pellegrini. Spiccano poi la giacca indossata dal campione di basket Michael Jordan durante una tournée europea dei Chicago Bulls nel 1997, la maglia utilizzata da Leo Messi durante il match Barcellona-Borussia Dortmund del 2019, il body utilizzato da Alex Zanardi ai Giochi paralimpici di Rio 2016 e una splendida bicicletta donata dal campione del mondo di ciclismo Peter Sagan direttamente a Papa Francesco nel gennaio del 2018.

La particolarità di We Run Together è legata al fatto che le aste non riguardano soltanto oggetti, ma delle vere e proprie esperienze (reali o virtuali) che si possono vivere assieme al proprio campione preferito. Tra queste spiccano la cena per due a casa degli schermidori azzurri Valerio Aspromonte e Carolina Erba, la cena con i fratelli olimpionici di canottaggio Beppe e Carmine Abbagnale, o ancora la visita per due persone presso la base logistica di Luna Rossa a Cagliari, con una maglia autografata da tutto l’equipaggio del team che partecipa alla America’s Cup di vela.

Partendo da oggi e per i prossimi due mesi, attraverso l’accesso su charitystars.com, sarà possibile fare una donazione libera oppure selezionare l’oggetto o l’esperienza preferita, lasciando un’offerta che sia superiore alla precedente o alla base d’asta. Gli oggetti-esperienze resteranno a disposizione per dieci giorni: alla scadenza del tempo prefissato chi avrà offerto la cifra maggiore si aggiudicherà il premio. Ciò che conta maggiormente, però, è che questa corsa virtuale di solidarietà permetterà di inviare delle risorse molto importanti a due strutture che hanno rappresentato la prima linea nel fronte della lotta al Coronavirus: si tratta dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e della Fondazione Poliambulanza di Brescia.

«È un’iniziativa – ha ribadito Papa Francesco nel suo video messaggio dello scorso 20 maggio – che serve ad aiutare e ringraziare le infermiere, gli infermieri e il personale ospedaliero, che stanno tutti vivendo la loro professione come una vocazione, eroicamente, mettendo a rischio la loro stessa vita per salvare gli altri». Tutti ai nastri di partenza dunque: la corsa per la solidarietà è appena cominciata.

Giorgio Tosto

 

 

 

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons