Vocazione, professione e significati

Perché a volte tutto perde sapore? Pensavo di aver imboccato la strada per il lavoro dei miei sogni invece sono stata solo tirata dal vento, dalle occasioni? Forse non scelgo fino in fondo o forse le situazioni lavorative cambiano?

È la storia di una donna, affascinante, solare, che ha fatto carriera nel management in uno specifico settore, è passata da un ruolo di vicedirettore a lavorare per una grande multinazionale che inizialmente stimava molto, mi dice «una di quelle che la mattina ti fa trovare la frutta fresca sulla scrivania». Sfugge dal raccontarsi privatamente, dal guardare la sua vita sentimentale ad un certo punto la definisce solo con un: “disastro”!

Desidera unicamente (che non è poco) capire «qual è la sua vocazione professionale». Ha fatto tante cose e anche bene, ma non ha consapevolizzato le sue competenze, è passata da un ruolo all’altro di responsabilità, ma il suo agire non ha un “significato” intrinseco, non ha mai avuto particolari difficoltà, ma pensa di non avere nessun talento. Il rapporto con la multinazionale si sta rovinando a causa di promesse non mantenute, cerca di stimolarla con motivazioni estrinseche (feste), ma la sua motivazione intrinseca è totalmente in crisi.

Sente di essere sull’orlo di un esaurimento nervoso, ma la sua domanda è: posso capire ancora la mia vocazione? Ho oltrepassato il limite di tempo per comprenderla e viverla?

Io credo di no! la vita è così preziosa che ogni attimo va investito al meglio e va vissuto pienamente.

Ha inizio un percorso di ricerca e scoperta delle sue principali potenzialità: ama crescere e far crescere, ha un talento nelle relazioni interpersonali, al lavoro crea un clima positivo e di fiducia con i suoi collaboratori, è curiosa, ha una forte sensibilità spirituale.

  1. Maslow all’inizio del 900 diceva «L’autorealizzazione che è fonte di inesauribile salute […] è un processo di continua realizzazione di potenzialità, capacità, talenti, come adempimento di una missione (o richiamo, fato, destino o vocazione), come una totale conoscenza e accettazione dell’intrinseca natura della persona, come una tendenza sempre più forte verso l’unità, l’integrazione o la sinergia all’interno della persona».

Oltre a riscoprire le sue risorse, le sue competenze, le attività che le procurano piacere, arriviamo ad un punto basilare per una donna adulta «qual è il senso e il significato della mia vita e come lo posso esprimere anche attraverso il mio lavoro?». Questa a mio avviso è la domanda fondamentale per fare un salto di qualità, per andare verso ciò a cui siamo chiamati, per esprimere al meglio il nostro potenziale sempre in un’ottica non individualistica, ma relazionale.

La spinta di autorealizzazione, per non condurci verso futili obiettivi di veloce consumazione, ha necessità di contenuti, idee e valori.

Può succedere che sentiamo forte questa spinta e poi ci ritroviamo come S. Matteo nel quadro del Caravaggio, quando davanti alla luce di fronte a sé, mentre la mano di Gesù lo indicava, lui era ripiegato su se stesso nel contare le monete che possedeva. Questo mi fa riflettere… è possibile che come in quella rappresentazione artistica molto suggestiva, tutto sia chiaro davanti a noi, ma a volte dobbiamo alzare lo sguardo per vederlo.

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