Vita, opere e meraviglie di un grande artista

Figlio illegittimo del grande Eduardo Scarpetta, attore e autore teatrale e fondatore insieme ai fratelli Titina e Peppino della compagnia Il teatro umoristico, il grande Eduardo si impegnò molto, anche da senatore a vita, per i ragazzi a rischio
Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo nasce a Napoli il 24 maggio 1900 e a quattro anni esordisce in teatro nel ruolo di un giapponesino in una commedia di Eduardo Scarpetta. Dal 1913 al 1916 durante l’estate è nella compagnia di Enrico Altieri e poi in quella di Vincenzo Scarpetta. Richiamato alle armi nei Bersaglieri, scrive il suo primo testo Farmacia di turno. Lavora con la Compagnia Scarpetta fino al 1929, e subito dopo con la sorella Titina e il fratello Peppino in quella del Teatro Nuovo di Napoli. Scrive Sik Sik, l’artefice magico.

Nel 1931 nasce la Compagnia Il Teatro Umoristico I De Filippo e scrive Natale in casa Cupiello ed altre commedie. Lavora molto in quegli anni anche per il cinema. Nel 1938 rischia di morire per una grave forma di tifo. Il suo primo trionfo è nel 1940 a Roma con la commedia Non ti pago. La guerra è appena passata quando scrive Napoli Milionaria e il 25 marzo 1945 la commedia viene data con grande successo al San Carlo di Napoli. Il 1946 è l’anno di Filumena Marturano e di Questi fantasmi, tra i capolavori assoluti di Eduardo che dal 1949 troveranno spazio nella piccola Biblioteca Scientifica-letteraria della Einaudi.

Nel 1951 la prima raccolta di poesie Il paese di Pulcinella. Nel 1954 termina la costruzione del San Ferdinando a Napoli da lui voluta con tutte le forze e cominciano le rappresentazioni delle sue commedie in vari teatri d’Europa. Dirige alcuni film e tra questi nel 1958 Fortunella, da un soggetto di Federico Fellini. Il 1959 è l’anno di Sabato, domenica e lunedì, un vero e proprio trionfo al Quirino di Roma e poi nei più importanti teatri italiani. Perde nel 1960 la figlia Luisella di soli 9 anni, e l’anno dopo la moglie. Rimane solo con il figlio Luca di dodici anni. 

Nel 1962 inizia una lunga tournée in Ungheria, Urss, Polonia, Austria e Belgio e nel 1963 registra per la televisione alcune sue importanti commedie, evento che contribuisce a creare il mito popolare di Eduardo. Nel 1969 vince il Premio Simoni per il teatro e nel 1973 scrive Gli esami non finiscono mai. L’Università di Birmingham gli conferisce nel 1977 la laurea honoris causa. Nel 1980 tiene ad Arese un grande recital per gli operai dell’Alfa Romeo, un incontro eccezionale che vede uniti due mondi generalmente separati.

Nel 1982 viene nominato “senatore a vita” e nel suo primo discorso, lungamente applaudito, chiede l’impegno di tutti i politici per i minorenni e in particolar modo per i minorenni deviati. Nel 1983, nonostante la precarietà della salute, traduce in dialetto napoletano La tempesta di Shakespeare e sogna di rappresentarla. Muore a Roma il 31 ottobre del 1984. La salma è esposta in Senato e oltre 30 mila persone gli rendono omaggio. Il 3 novembre i funerali di Stato a San Giovanni in Laterano. 

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