Usa, un altro afroamericano ucciso dalla polizia

Daniel Prude, afroamericano con problemi psichiatrici, è morto dopo essere stato fermato, bloccato e incappucciato dalla polizia. Continua la protesta negli Usa.

“I can’t breathe”. Ancora una volta. Il nuovo video che sconvolge gli Stati Uniti arriva da Rochester, alle porte di New York, e mostra un altro episodio di violenza della polizia americana nei confronti di un afroamericano. Il video, girato a marzo, ma diffuso solo ora, mostra gli agenti che fermano un 30enne, Daniel Prude, con problemi psichiatrici, mentre corre nudo per la strada. Gli agenti lo afferrano e gli coprono la testa con un sacco. «Toglietemelo!», supplica il ragazzo. I poliziotti gli tengono premuta la testa contro il terreno. Daniel urla, disperato, mentre un agente gli mette un ginocchio sulla schiena.

La vittima era originaria di Chicago e ed era arrivata a Rochester con la sua famiglia per una visita medica. Il fratello Joe aveva chiamato il numero di emergenza 911 dopo che Jacob era sparito da casa per via dei suoi disturbi mentali. La procura di New York sta indagando sugli agenti. «Omicidio causato dalle complicazione dovute a una coercizione fisica». È questo il risultato della perizia di un medico legale.

Il candidato democratico alla Casa Bianca, Joe Biden, oggi sarà invece a Kenosha, in Wisconsin, dove è scoppiata la rivolta dopo che la polizia nelle scorse settimane ha ferito gravemente un altro afroamericano, Jacob Blake. Prima di partire, Biden è ritornato sul caso del giovane ferito brutalmente e ha dichiarato alla Bbc: «Gli agenti che hanno ferito gravemente nelle scorse settimane Jacob Blake dovrebbero essere processati. È il minimo che si possa fare».

Il candidato presidente visiterà la famiglia di Blake, differentemente dal presidente Donald Trump che si è già recato nella città nonostante il consiglio delle autorità locali di non presentarsi per non creare ulteriori tensioni sociali.

Come è noto Blake è stato colpito alla schiena da sette proiettili di un poliziotto mentre cercava di entrare nella sua macchina dove lo aspettavano i suoi tre figli piccoli. Blake è ora paralizzato e non si può muovere dalla vita in giù. Quando era stato portato in ospedale era stato ammanettato al lettino. «Questo vuol dire aggiungere il danno alla beffa. Quando l’ho visto mi si è spezzato il cuore», ha commentato il padre.

L’equilibrio sociale di Kenosha si è ulteriormente aggravato dopo che due manifestanti di colore sono stati uccisi da Kyte Rittenhouse, giovane bianco di 17 anni. Il ragazzo è arrivato a Kenosha da una città vicina, armato con un fucile d’assalto, e si è unito ad altri bianchi che avevano formato una pseudomilizia per affrontare i manifestanti. Il giovane ha un’ammirazione profonda per la polizia e dopo che ha compiuto il terribile gesto si è avvicinato alle forze dell’ordine con la mani in alto.

La situazione di guerriglia urbana coinvolge tutto il Paese e tutte le fazioni in gioco. Pochi giorni dopo il ferimento di Blake, il 29 agosto, a Portland, in Oregon, è stato ucciso un uomo, esponente dell’estrema destra, in uno scontro con le frange violente del movimento Black lives metter. Dalle prime ricostruzioni, sembra essere stato un colpo di pistola, sparato a bruciapelo.

Gli Stati Uniti stannno vivendo una delle più imponenti rivolte sociali della loro storia recente, scaturita dalla presenza di elementi razziali. La morte a Minneapolis del 46enne afroamericano George Floyd del 25 maggio ha fatto sì che molta gente scendesse in piazza per protestare contro il razzismo nelle forze dell’ordine. Quando la situazione sembrava essere tornata alla normalità, il ferimento di Blake ha indignato e riportato la gente nelle strade.

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