Un’insolita domenica in piazza del Popolo

I giovani per un mondo unito di Roma hanno provocato i patiti dello shopping natalizio raccogliendo cartacce e mozziconi. Per sensibilizzare la città, ma soprattutto se stessi
Giovani di Roma a piazza del Popolo

La prossima volta che uscite a prendervi un panino in pausa pranzo, provate a contare quanti, al di fuori del bar, buttano per terra la carta in cui la pagnotta era avvolta. Una scena tanto comune che non ci facciamo più caso. Ci ha invece fatto caso Andrea Conte, giovane astrofisico de La Sapienza, insieme ad una collega: i due hanno così proposto ai Giovani per un mondo unito di Roma di ripulire la città lanciando l’iniziativa Pale blue dot. Il nome, a dire il vero, è una dotta citazione (e no, dot non significa “dotto”, ma “puntino”…): «È un’espressione coniata dall’astronomo statunitense Carl Sagan – spiega Andrea – che, vedendo le foto della Terra scattate a grandissima distanza da una sonda spaziale, aveva paragonato il nostro pianeta ad un “puntino blu pallido”. Abbiamo scelto questo nome per ricordare che tutta la nostra vita si svolge in questo “puntino”, e quindi dobbiamo salvaguardarlo».

 

L’idea in sé era semplice: rimboccarsi le maniche e raccogliere cartacce e mozziconi dai sanpietrini del centro. «Certo non è la zona più sporca della città – osserva Andrea – ma è quella che garantisce la maggior visibilità, soprattutto in questo periodo di acquisti natalizi». Il luogo, piazza del Popolo, è stato una scelta indovinata; forse meno quella della giornata (domenica 18 dicembre), dato che la capitale era sotto la pioggia. Il brutto tempo ha fatto sì che inizialmente ci fossero soltanto una ventina di persone, ma sono state sufficienti a destare l’attenzione dei passanti e anche a coinvolgerne alcuni, che hanno afferrato guanti e sacchi – forniti dall’Ama, l’azienda della nettezza urbana, che ha sponsorizzato l’iniziativa e messo a disposizione materiali e alcuni addetti – e si sono lanciati in questo fuori programma. «Abbiamo anche chiesto esplicitamente aiuto – racconta Andrea – e molti ci hanno risposto di no. Ma è stato comunque un modo per sensibilizzare: soprattutto negozianti e ristoratori erano quasi commossi». Certo non sono mancati i commenti sull’inutilità del tutto, dato che romani e turisti continueranno con le vecchie abitudini: «Ma a sporcare siamo noi per primi – osserva Andrea – e dopo che un fumatore si è chinato per raccogliere un mozzicone incastrato tra due sampietrini, probabilmente non ne getterà più. Non è questione di tenere pulito il centro, ma di sensibilizzare noi stessi e cambiare la mentalità: se non butto la cartaccia in piazza del Popolo, non la butterò nemmeno nel mio quartiere».

 

Proprio portare l’iniziativa a livello locale sarà il prossimo passo: a partire dal quartiere San Lorenzo, per poi allargarsi anche ad altre zone d’Italia, l’obiettivo è coinvolgere direttamente i residenti fino ad organizzare degli appuntamenti a cadenza fissa. «Inoltre – aggiunge Andrea – vorremmo anche fare informazione sulla raccolta differenziata: domenica scorsa il contributo degli addetti dell’Ama è stato prezioso, perché a volte noi stessi non sapevamo come separare correttamente i rifiuti».

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons