Una regia geniale. Ricordare Andrej Tarkovskij

«Goethe ha mille volte ragione – scriveva Andrej Tarkovskij in Scolpire il tempo – quando dice che leggere un buon libro è altrettanto difficile che scriverlo». Il regista russo, scomparso nel dicembre di 25 anni fa, sperava che i suoi film venissero “letti” con lo stesso impegno usato per un buon libro. Nello stesso tempo aveva invitato il pubblico a mettere i suoi film a contatto con il proprio mondo interiore. L’Autore dimostra che questo atteggiamento del regista a volte è stato erroneamente inteso come un invito a interpretazioni arbitrarie, che si sono moltiplicate negli anni, attraverso i vari tentativi di sintetizzare i suoi film parafrasandone il contenuto, anziché leggerli come Tarkovskij suggeriva. Tale lettura in profondità è proprio ciò che il presente saggio cerca di fare, anche sulla base di recenti studi, scegliendo tre scene di suoi film.

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