Una piazza per don Gallo, prete di strada

Il sindaco di Genova, Marco Doria, ha inaugurato la targa dedicata al sacerdote simbolo dell'aiuto ai più poveri. Il ricordo delle istituzioni e degli "amici sbandati"
Piazza dedicata a don Gallo

In quel ritaglio di mura, dove le case s’appoggiano le une alle altre, e dove alle finestre s’affacciano volti stralunati, di ragazzi fatti, di trans, e di quelle persone che la società per bene consiglia di evitare, v’era una piazza da sempre chiamata piazza senza nome. Così perché di nomi nessuno, finora, gliene aveva mai dati, lì tra vico Untoria e  vico del Fregoso, nelle viscere del centro storico di Genova. Ora la piazza senza nome si chiama “Piazza Don Gallo, prete di strada”.

L’hanno intitolata proprio a quel sacerdote che qui aveva la sua parrocchia, senza navate, senza soffitto. Ma ricca di affreschi e di tante immagini di vita autentica. Affreschi di poveri e di sbandati. Di gay, di prostitute, di transessuali. Di balordi che vendono dosi, come si vende la frutta poco più in là, al banco della Marcella. Questi erano i parrocchiani di don Gallo, ed era giusto che questo ritaglio di spazio si chiamasse così, che fosse dedicato al Gallo. E così è stato nel giorno in cui avrebbe compiuto ottantacinque anni, a poco più di un anno dalla morte.

Don Gallo a questa piazzetta per la verità il nome gliel’aveva dato; la chiamava piazzetta delle “Princese” o delle “graziose”,  per il traffico che tra quelle case si svolgeva. «Prete di strada, va bene, ma io avrei preferito che ci fosse scritto, "prete con l’odore di pecora”, come dice il papa, – mi spiega Sally, una trans, perché esprimeva ancor di più il cuore di quel nostro prete. Non passa giorno che con il mio compagno non parliamo di lui, gli affidiamo i nostri problemi. Che col don, ci facciamo, una bella chiacchierata».

Le persone ora hanno gremito la piazza, c’è Dori Ghezzi, le sue princese, don Gianni Grondona, che su un palco improvvisato celebrerà la messa. C’è il sindaco Marco Doria con alcuni assessori, c’è il vicepresidente della Regione Liguria Claudio Montaldo e c'è il presidente di Municipio Centro-Est Leoncini. E l’on. Quaini che ha letto il messaggio della presidente della Camera. E tutti coloro che animano la Comunità di San Benedetto fondata dal don. Ma, soprattutto, ci sono semplici cittadini, abitanti della zona che hanno riempito la piazzetta e con un applauso scrosciante hanno accolto e salutato la targhetta quando è stata scoperta dal sindaco. 

«Un ricordo che mi rimane impresso è sicuramente la prima volta che l’ho visto presentarsi a un mio evento politico senza che l’avessi mai conosciuto personalmente – ricorda il sindaco Doria -, lo slancio che ha dimostrato è uno dei ricordi più belli che ho».

«Dopo poche settimane dalla morte del don in tanti mi dicevano che sarebbe stato stupendo intitolargli una strada, una via – racconta Leoncini, presidente del Municipio Centro Est – per cui la scelta è ricaduta su questa piazza, una piazza che lui amava tanto e che ufficiosamente veniva già chiamata “piazza Princese”». Don Gallo continua a trascinare tutte quelle persone che tanti altri non consideratn, ma che hanno un cuore, un affetto, una umanità semplice e ricca. A queste persone manca davvero don Gallo: «Mi manca. A tutte noi princese – mi raccontano – come chi chiamava lui, manca tantissimo: ma ora apriamo la finestra e vediamo il suo nome, un altro dei tanti modi per continuare ad averlo sempre tra noi». 

«Se fosse qui oggi, andrebbe sul palco e inizierebbe a parlare dei bambini uccisi in questi giorni a Gaza, parlerebbe dell’ingiustizia della guerra e di tutte quelle ingiustizie che lui ci ha insegnato a individuare e a combattere, iniziando a debellare il male dentro di noi», commenta il vicepresidente della Regione Liguria Claudio Montaldo. Già don Andrea Gallo, il prete col sigaro, il prete rosso, il prete dei più disgraziati. Il prete che qui nessuno dimentica, perché è stato il prete che ha davvero amato ciascuno, sapendo che non avrebbe ricevuto nulla in cambio. Per questo l’ha fatto sempre con un entusiasmo unico. Tutto suo. Solo evangelico.

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