Una città per il sociale

Il comune di San Severo allarga alla cittadinanza il progetto di rete prosociale partito dalle scuole.
san severo
 

È giunto al suo quarto anno il “Progetto di comunità: rete prosociale cittadina”, promosso dal movimento Umanità Nuova – emanazione del Movimento dei focolari – in collaborazione con l’Istituto secondario di I grado “F. Petrarca” di San Severo (Foggia). Lanciato dal preside dell’istituto, che invitava la comunità a dare un contributo di idee per affrontare le difficoltà educative della scuola, intende risolvere disagi quali la dispersione scolastica e l’esclusione sociale delle fasce deboli mediante una serie di azioni riassunte nella parola “prosocialità”. Adottate in campo scolastico, associativo e politico in genere, tali iniziative prevedono la collaborazione tra istituzioni locali, cittadini e tutti gli attori sociali per raggiungere obiettivi comuni centrati soprattutto sull’educazione alla alla legalità e alla cittadinanza attiva.

 

Alla base del concetto di prosocialità c’è la cosiddetta “Regola d’oro” «fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te», presente in varie forme in tutte le grandi religioni. Questo paradigma, adottato dapprima dall’Istituto Petrarca, ha contagiato numerose scuole di San Severo e dintorni, giungendo infine alla Giunta comunale. Tutto il Consiglio è stato invitato a far proprio il progetto e ad allargarlo all’intera comunità di San Severo, «per costituire – come affermato dal sindaco Gianfranco Savino – una rete di fraternità che leghi tutte le forze politiche e sociali cittadine».

 

Il progetto è stato proposto alla cittadinanza il 1 giugno 2010. A presentare l’iniziativa è stato tra gli altri lo psicologo tarantino Donato Salfi, conduttore sin dal primo momento del progetto nella scuola, il quale ha spiegato: «possiamo scegliere di essere per l’altro, di costruire con l’altro. Possiamo essere modelli di relazioni pro sociali tra noi, tra consiglieri comunali di partiti diversi». L’attenzione dei convenuti è stata poi catturata da un cortometraggio-intervista molto incisivo che, pur evidenziando i mali della società attuale, poneva accanto ad essi la “novità” di San Severo: il contributo di quanti (mamme, docenti, amministratori pubblici, educatori) sono impegnati in prima persona a costruire rapporti di fraternità insegnando ai giovani a realizzarli, certi che questo stile di vita può costruire la comunità e rinnovare il tessuto sociale.

 

Il presidente del Consiglio comunale ha letto il testo del patto prosociale, approvato all’unanimità dai consiglieri, che concretizza in sei regole di comportamento il concetto di prosocialità. Le associazioni ed i singoli cittadini potranno aderire tramite un link sul sito del Comune che verrà creato a breve. L’importanza del lavoro sinergico tra scuola, assistenza sociale, famiglia e tribunale dei minori per la soluzione di casi concreti è stato evidenziato dall’intervento di una capo scout e mamma di un ex alunno della scuola Petrarca: «La rete che si è creata – ha affermato – ci ha consentito di raggiungere un piccolo obiettivo. Il ragazzo è molto migliorato, e pertanto sottoscriveremo il patto». «In seguito all’allarme di crisi educativa – prosegue la rappresentante del comitato cittadino dei genitori – si è scatenata quest’onda positiva che è la prosocialità. È vero che l’agire comune crea effetti importanti ed efficaci».

 

Non è usuale leggere una delibera di giunta che promuova la fraternità. Ma questo è ciò che è accaduto a San Severo, come riportava il comunicato stampa divulgato alle agenzie dallo stesso Comune: «Condividendo l’idea che una vera comunità si costruisce a partire da valori condivisi che possano guidare nelle scelte e creare un clima di fiducia e collaborazione».

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