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È morto don Aldo Benevelli, prete partigiano di Cuneo e fondatore dell’Associazione Internazionale Volontari Laici (Lvia)

È un cuneese ma è “patrimonio” non solo di un territorio ma del Paese intero, della Chiesa universale e del mondo. Ieri sera silenziosamente nella sua casa si è spento all’età di 93 anni don Aldo Benevelli, sacerdote partigiano di Cuneo, fondatore dell’Lvia, Associazione Internazionale Volontari Laici, una ong di solidarietà e cooperazione internazionale che da oltre 45 anni è impegnata nell’Africa Subsahariana. L’ultima sua apparizione è stata a fine gennaio in occasione della Giornata della Memoria per la consegna della Medaglia della Liberazione.

Nato a Monforte d’Alba nel cuore della Langa, dove parte della famiglia vive ancora e produce vino, don Aldo diventa una giovane staffetta e dall’8 settembre del 1943 inizia la sua lotta partigiana. Arrestato e interrogato verrà sottoposto a tortura, ma riesce a scappare e ad essere tra i protagonisti della Liberazione. Il 27 giugno 1948 viene ordinato sacerdote, diventa insegnante nelle scuole superiori, amato e seguito dai suoi alunni. Nel 1954 viene nominato direttore della Pontificia Opera Assistenza, e nel 1971 inizierà nella Diocesi di Cuneo, il suo servizio come Caritas Diocesana, fino al 1984, diventando anche delegato regionale per il Piemonte di  Caritas Italiana. Negli anni Sessanta della grande immigrazione dal Sud, nel suo ufficio fanno la fila decine e decine di persone che chiedono aiuto: cercano lavoro, casa, aiuti materiali per il primo periodo dopo l’arrivo e don Aldo a tutti cerca di dare una risposta. Oltre a svolgere attività sociale presso le carceri di Cuneo e Fossano ed instaurare corsi di alfabetismo per i detenuti, promuoverà scuole serali per lavoratori, la prima “Casa dell’operaio” che, oltre a dare ospitalità e vitto ai giovani operai venuti da fuori città, cercava di dar loro la prima istruzione; il Centro I migrati del Sud, e la Cooperativa Costruzione, oltre al primo spaccio in Cuneo di generi alimentari gestito dai soci; la mensa degli operai, Colonie montane e poi marine.

Nel gennaio 1966, dopo una prima esperienza di aiuto ai lavoratori italiani in Francia, avvierà in Italia uno dei primissimi organi di Cooperazione Internazionale con i Paesi in via di Sviluppo e fondando l’Associazione Lvia, una delle prime ong di area cattolica finalizzata alla solidarietà e cooperazione internazionale attraverso la realizzazione di concreti progetti di sviluppo. Una piccola ma solida risposta concreta come servizio di pace alla grande chiamata che proprio cinquant’anni fa fece Paolo VI con la Populorum Progressio. Nella Lvia espanderà interventi e progetti in una dozzina di Paesi, in Sud America (Bolivia e Haiti), in Africa e nell’Est post-bolscevico (Albania, Kossovo, Montenegro) e sarà uno dei promotori della prima Legge sulle Ong.

Nel 1980 per affrontare e approfondire la drammatica situazione della formazione ai problemi del terzo mondo fonderà a Milano L’Università Internazionale della Pace “Giorgio La Pira” in collaborazione e scambi con analoghi Istituti in Spagna, Svizzera, Francia e Malta.

A Cuneo è ideatore di “Parole fra Continenti” Mostra Internazionale del Libro Nord-Sud, della Carovana della Pace Cuneo-Boves, presidente del Comitato Nazionale 8 Settembre per il riconoscimento della data inizio della rinascita del Paese, promotore e coordinatore del Comitato delle Associazioni combattentistiche per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

“Ciao don Aldo. Da prete mi hai insegnato che la fede è testimonianza concreta a fianco dei poveri, da partigiano che la libertà si conquista ogni giorno, appassionandosi alla politica e al servizio alla comunità, da uomo che l’amicizia e la fraternità sono ciò che ci salva in mezzo ai tanti fallimenti dei nostri progetti. Mi mancherai, mancherai a Cuneo e a tutti coloro che credono nella libertà”. Con queste parole riassume bene la sua essenza il viceministro cuneese, Andrea Olivero.

“Il motto da lui scelto per l’anello dei volontari “ut non perdam”, tratto dal cap. 6 del Vangelo di Giovanni, – ricorda il presidente Lvia Ezio Elia – è ormai inciso sulle tessere dei nostri soci, scolpito nei nostri cuori e ci unisce ora nella comunione della preghiera e del ringraziamento. Con questo arrivederci ti assicuriamo, don Aldo, che il servizio di pace Lvia continuerà ad impegnarsi per produrre frutti di giustizia”.

Il saluto a don Aldo sarà mercoledì pomeriggio alle 15,30 nella Cattedrale di Cuneo. Alle 14,30 si terrà la cerimonia funebre nel Comune che aveva conferito al sacerdote la cittadinanza onoraria e poi corteo lungo via Roma fino al Duomo. Martedì la salma verrà trasferita nel Salone d’onore del Municipio dove verrà allestita la camera ardente dalle ore 15.

 

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